Duelli Sprint: un podio... da nausea per Fogarty

A Laguna Seca, Carl arrivò secondo nella manche di chiusura, rigettando nel casco per ben due volte. L'inglese mantenne saldo il controllo della Ducati e la leadership del mondiale

Duelli Sprint: un podio... da nausea per Fogarty
© GPAgency

Mirko ColombiMirko Colombi

7 giu 2020

In una stagione 1997 SBK rovente, i duelli di Laguna Seca sono rimasti negli annali per la ferocia con cui John Kocinski centrò una perentoria doppietta e per come Carl Fogarty - lottando con il coltello tra i denti - riuscì a mantenere la leadership del mondiale.

Ma come, Foggy ha bisogno si specifichi che lottasse come un leone? Lo ha sempre fatto, direte voi, e fate bene. Solo che, in quella seconda manche californiana, il pilota Ducati tirò, particolarmente, fuori gli attributi. La prima ad accorgersene fu la moglie Michaela, magari un po’ schifata, ma soddisfatta del podio calcato dal marito.

Per Carl, un secondo posto da... vomito


Kocinski e la Honda giocavano in casa, a Laguna Seca, L’americano aveva svolto su uno dei suoi tracciati preferiti alcuni test prestagionali, conosceva i segreti della pista e, con la spinta del tifo amico, il numero 3 riuscì a vincere la prima manche, relegando la Ducati Fogarty e la wild card Duhamel ai gradini più bassi del podio.

Foggy che, peraltro, partiva attardato: i problemi accusati in Superpole lo costrinsero a scattare dall’undicesima casella. John, invece, partiva dal palo, quindi, avvantaggiato già allo scatto. Tutto sommato, il secondo posto in Gara uno fu un gran risultato per il due volte iridato.

 La seconda manche avrebbe dovuto essere la resa dei conti. Con migliorie apportate all’assetto della sua 916 bicilindrica, Carl era intenzionato a recuperare posizioni, sino ad appaiarsi alla RC45 dell’odiato rivale, Kocinski (il quale, peraltro, non amava particolarmente l’inglese, anzi).

Carl mantenne la promessa: nove posizioni recuperate a suon di staccate e sorpassi, in ogni punto di Laguna Seca, all’epoca ancor più difficile di quanto lo sia oggi. Per esempio, prima del Cavatappi, vi era un “salto” su cui le moto decollavano, alzando entrambe le ruote da terra.

La Honda era nel mirino di Foggy, ma era la gialla e blu del canadese Duhamel, già battuto poche ore prima. Superarla fu quasi una banalità per il ducatista, che puntava alla bianca rossa e verde quattro cilindri del team ufficiale Castrol.

Spingendo come un matto, The King dovette combattere un nemico in più: ad un certo punto della corsa, Fogarty venne assalito da conati di vomito, e rigettò quanto mangiato e bevuto nel casco, due volte.

Provate ad immaginare la situazione: è già difficile rimanere sulle proprie gambe quando si ha il senso di nausea, figuratevi quanto possa essere complicato trovarsi in preda al vomito, durante la guida a limite su un tracciato come Laguna Seca! Ma l’inglese era un vero mastino e, con grande forza di volontà, mantenne il secondo posto in gara ed il comando del campionato.

Nel parco chiuso, la moglie Michaela si accorse: mio marito ha un viso sciupato, che gli è successo? Carl fece vedere alla bionda consorte il casco, tutto... sporco, lei fece una piccola smorfia, poi festeggiò il suo eroe, quel giorno più forte persino di un malessere insospettato.

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