Marco Barnabò ed il suo Barni Racing Team hanno una lunga storia di successi con Ducati, avendo corso con le bicilindriche di Borgo Panigale dal lontano 1996. La compagine bergamasca negli anni ha esteso il suo range d’azione, passando dal campionato italiano alla scena internazionale, prima nella Coppa FIM Superstock 1000 e da quest’anno, nel Mondiale Superbike.
Un passaggio naturale, visto il titolo STK1000 conquistato nel 2014, ma comunque non semplice: “Sicuramente è molto impegnativo fare il Mondiale Superbike” ha detto Marco Barnabò. “Phillip Island era una pista nuova sia per la squadra che il pilota, quindi non una situazione facile. Stiamo lavorando con calma e sono contento sia dell’operato dei miei uomini che di quello di Mercado.”
Le differenze tra la Panigale R in configurazione Stock e quella che Mercado sta utilizzando quest’anno non sono poche: “La moto è molto complessa e non l’abbiamo ancora conosciuta a fondo, ma i margini di manovra sono enormi e le modifiche possibili alla messa a punto molto maggiori. Ci prenderemo il nostro tempo e cercheremo di fare il meglio possibile.”
Le specifiche della moto non sono l’unico cambiamento che la squadra dovrà affrontare: “Sicuramente il lavoro di ricerca del giusto bilanciamento, con una distanza di gara di quasi il doppio è totalmente differente. Nella Superstock 1000 le gare erano di dieci giri, più o meno, e si aveva una sola gomma a disposizione. Qui invece la strategia è molto più importante e fondamentale è il lavorare prima sulla lunga distanza che sulla performance nel giro singolo”.
Nelle prime due gare della stagione a Phillip Island, Mercado è stato autore di ottimi recuperi dall’ultima casella della griglia di partenza, fino all’undicesimo e dodicesimo posto nelle due corse. L’argentino era stato retrocesso sullo schieramento a causa dell’utilizzo di due gomme da tempo in Superpole 1 il giorno precedente.
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