MOSCA - Andrea Antonelli partiva dalla seconda fila. Si era qualificato con il quarto tempo per la gara del Mondiale Supersport in Russia e solo per un decimo gli era sfuggita la prima fila. Al via della gara è partito male, malissimo, rispetto ai suoi standard, tanto che alla prima curva era attorno all’ottava posizione.
Ha cercato di recuperare, ma quando si è trovato nella scia di Massimo Roccoli, sesto in quel momento, lo ha tamponato ed è caduto. La Yamaha del rivale si è spenta per un attimo ed Andrea non ha potuto far nulla per evitarla, ritrovandosi a terra ad oltre 200 km/h.
Diversi piloti sono riusciti a schivarlo, ma non Lorenzo Zanetti, che lo ha colpito al collo con la ruota anteriore della propria Honda. L’impatto è stato terribile: Antonelli che ha iniziato a roteare ed il bresciano che si è cappottato in avanti. Andrea si è rotto la base del cranio: i medici hanno provato a rianimarlo per 45 minuti guidati solo dalla speranza. Vana.
Andrea Antonelli aveva iniziato a correre con le minimoto. Come tanti ragazzi di oggi. Ha cercato fortuna nella 125 GP ed è stato anche compagno di squadra di Andrea Iannone nel campionato spagnolo.
Poi, quando per motivi economici non è riuscito a fare il salto al mondiale, è passato alle 4 tempi, con le quale ha ottenuto buoni risultati (secondo nell’Europeo Stock 600 nel 2007 e terzo nella Coppa del Mondo Stock 1000 del 2010). Era un ragazzo solare, che amava le moto e finalmente stava riuscendo ad ottenere i risultati che meritava.
Lo ricordiamo con affetto.
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