Perché Leon Haslam si sia sciolto nel momento più delicato della stagione dopo sei round al comando del Mondiale resta un mistero. Nel box Alstare sono girate parecchie ipotesi e nessuna certezza. «Da venerdì ho trovato Leon un po’ scarico, diverso dal solito» ha rivelato il direttore tecnico Giacomo Guidotti. Il boss Francesco Batta ritiene che la colpa sia della pressione eccessiva che per mesi ha gravato su Haslam, finendo per schiacciarlo.
«Stiamo parlando di un pilota velocissimo, un vero talento, che però corre in un team ufficiale per la prima volta. Nelle prime gare non aveva nulla da perdere, è sempre sceso in pista con la testa libera. Nell’ultimo mese è cambiato, l’ho visto stanco. Forse sono state le gare troppo ravvicinate, i test e i troppi impegni promozionali cui ha dovuto far fronte. Dopo la gara di Misano ha girato due giorni a Imola, poi è dovuto andare a Goodwood per la Suzuki GB. Penso che alla lunga stia pagando».
Haslam non si era mai qualificato oltre la quinta posizione, stavolta è partito in quarta fila e ha sbagliato entrambe le manche. Un disastro. Nei test di Imola era caduto due volte: la prima alla Villeneuve (impatto a 164 km/h), la seconda nella discesa della Rivazza, centrando Shane Byrne. Un botto tremendo, in un punto pericoloso, che potrebbe aver condizionato anche un cuore di leone come lui. Forse non è stata stanchezza, ma semplicemente paura.
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