Moto2, Joe Roberts può riscrivere la storia

Può diventare il primo americano campione della Moto2, superando il difficile rapporto tra yankees e classe intermedia. A eccezione di Spencer e Kocinski

Moto2, Joe Roberts può riscrivere la storia

Giovanni CortinovisGiovanni Cortinovis

22 mag 2024

Nell’archivio del Los Angeles Times, dal 29 aprile all’1 maggio risultavano due articoli su “Roberts”, ma sugli ex giocatori di baseball Dave e Charlie. Nemmeno su USA Today e The Athletic c’era traccia del californiano. Eppure Roberts potrebbe diventare il primo pilota a stelle e strisce a fregiarsi del titolo di campione del Mondo della Moto2.

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Joe Roberts: i precedenti nella classe intermedia


E anche considerando la 250 sono soltanto due gli statunitensi iridati: John Kocinski nel 1990 e Freddie Spencer nel 1985, anno in cui realizzò l’irripetibile accoppiata con la 500. In 250 l’ultimo statunitense a prendere punti fu la meteora Steve Bonsey, 15° nel GP Catalunya 2009 in sella all’Aprilia del Milar–Juegos Lucky. All’ultima stagione utile, visto che dal 2010 la classe intermedia divenne Moto2, il californiano interruppe un’astinenza che durava dal lontano 1995.

Già, perché dal 1996 al 2008 nessuno statunitense conquistò un solo punto nella quarto di litro, anche a causa di partecipazioni sporadiche. Nel 1995 Kenny Roberts junior fu ottavo nel Mondiale in sella a una delle due Yamaha del team del padre: il compagno di squadra Tetsuya Harada fu vice campione mentre Roberts, alla prima stagione completa nel Mondiale, ottenne come miglior risultato il quarto posto al Nürburgring nella gara dominata da Max Biaggi.

Nel 1994 lo stesso Roberts fu 18° in campionato ma prese parte soltanto agli ultimi quattro round. L’anno prima conquistò sei punti al debutto nel Mondiale, a Laguna Seca come wild card. Ottanta punti, invece, per Kocinski con la Suzuki sempre nel 1993, ma dopo il terzo posto di Assen fu licenziato: infuriato per il deficit di cavalli della sua RGV250, nel giro di rientro mandò fuori giri il propulsore. Così sostenne l’accusa, mentre John negò di averlo fatto volontariamente.

Di opinione opposta era l’allora capo del team, Herve Poncharal, con cui gli screzi erano all’ordine del giorno: ai tempi non c’era l’elettronica che potesse confermare una delle due tesi (e che invece inchiodò Maverick Viñales al Red Bull Ring nel 2021, quando venne appiedato dalla Yamaha) quindi Kocinski si trovò senza moto, anche se quella fu la sua fortuna: a Brno fu ingaggiato dalla Cagiva, con cui disputò 17 GP in 500 vincendone due e chiudendo l’annata 1994 in terza posizione. Nel 1992 invece nessun americano corse in 250.

L’anno prima Jim Filice, che nel 1988 aveva debuttato a Laguna Seca facendo clamorosamente saltare il banco, disputò tre GP con la Honda del Team Gallina, senza punti. Scontava ancora i postumi di un terribile incidente: il van su cui era sdraiato, guidato dall’amico John Ashmead, si schiantò contro un semirimorchio.

Filice fu sottoposto a due interventi per complessive tredici ore e restò cinque mesi a letto. Oltre a vincere il titolo nel 1990, Kocinski fu capoclassifica pure a inizio 1989. Lui, Spencer nel citato 1985 e Roberts padre a inizio 1978 erano stati i soli USA in testa al Mondiale della classe intermedia. Joe Roberts è in ristretta ma decisamente buona compagnia.

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