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L'infinita favola della Demm | Polvere di Stelle

Tante lettere dedicate alla Casa emiliana: dagli interessati alle vicende del bialbero 50 da competizione a chi ricordava un particolare modello

L'infinita favola della Demm | Polvere di Stelle

Luigi RivolaLuigi Rivola

2 gen 2024

Le lettere dedicate alla Demm

Sono un collezionista Demm e possiedo la 50 bialbero a 12 marce (in foto di apertura, ndr). Non so se possiede foto e documentazione delle 50 bialbero competizione a 5, 6 e 12 marce. Le invio alcune foto della versione 12 marce (e del motore della sei marce per confronto).

Dino Tessitore – Asti

Risposta: La ringrazio vivamente ma, come vede, ho concluso in tre puntate la storia della Demm. Concediamo comunque spazio alle sue belle foto e mi riservo di contattarla nel caso la 50 bialbero diventi protagonista di un nuovo articolo. A proposito di questo pregiatissimo pezzo di meccanica, riporto una curiosità letta sul libro scritto da Giuliano Mazzini, l’uomo che della Demm conosceva ogni segreto e che ha fondato il Museo della marca di Porretta Terme. Il primo progetto del motore quattro tempi bialbero da competizione di 50 cm³ fu opera dell’ingegner Mattioli e venne disegnato da Mazzini. Poi Mattioli si licenziò, il motore deluse le aspettative e la direzione nel 1957 diede carta bianca a Mazzini per rimediare alle mancanze evidenziate: “Iniziai il progetto nel 1958 e lo terminai nel 1960 a causa della parentesi militare. La prima prova al banco fu: 6,8 CV a 13.800 giri. Il commento del signor Casiraghi (tecnico milanese responsabile dei motori alla Demm in quel periodo) fu: ora ci pensiamo noi! Con mio grande stupore e rassegnazione per quanto vidi fare, non riuscii tuttavia a fermare questi ignoranti. Modificarono la valvola di scarico fino a renderla quasi simile a quella di aspirazione. Il motore peggiorò drasticamente, ma ormai le teste erano rovinate. Una si salvò e quel povero motore si destreggiò per tre anni fra tre corridori. Con la collaborazione dovuta si sarebbero potuti raggiungere 14 CV”.

Quest’ultima affermazione di Mazzini è clamorosa e ovviamente non verificabile. Tuttavia è interessante notare che quei 6,8 CV al primo approccio con il banco-prova vennero ottenuti nel 1960, cioè due anni prima dell’inizio del Mondiale della classe 50, e non erano molto distanti dagli 8 CV a 10.500 giri della Suzuki RM62 che nel 1962 vinse il primo titolo iridato, dai 9 CV a 11.000 giri della Kreidler che fu la sua antagonista e dagli 8,5 CV a 13.500 giri della Honda CR110, l’unica quattro tempi in gara.

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