Polvere di Stelle: la breve gloria di Cremona

La città lombarda ospitò una delle prime classiche dedicate alla Velocità: a fermarla non fu la guerra, ma le mire espansionistiche delle Case italiane e i debiti

Polvere di Stelle: la breve gloria di Cremona

Luigi RivolaLuigi Rivola

7 ott 2022

Uno degli eventi più importanti e longevi del periodo pionieristico del motociclismo nazionale fu il Circuito di Cremona, la cui prima edizione – stando alle mie ricerche – si svolse il 7 luglio 1912. Organizzata dall’Unione Sportiva Cremonese con il patrocinio della Gazzetta dello Sport, era una gara di Velocità su un tracciato di 63 km da ripetersi tre volte; partiva da Cremona, toccava San Giovanni in Croce, Piadena e si concludeva nuovamente a Cremona.

Pubblicizzato con grandi manifesti murali in tutto il territorio, l’evento riscosse un meritato successo sia di pubblico che di partecipanti, ben 35 tra cui Giuseppe Gilera, che vinse la categoria 330 cm³, e Michele Borgo, che si impose nella 500, entrambi in sella a mezzi il cui marchio sul serbatoio corrispondeva al loro cognome. Avendo dato prova di grandi capacità in questa prima edizione, nel 1913 l’Unione Sportiva Cremonese ricevette dal Moto Club d’Italia l’incarico di organizzare in data 7 settembre il campionato italiano in prova unica sullo stesso tracciato, da ripetersi cinque volte, per un totale di 310 km.

Il prestigioso compito fu svolto egregiamente e campioni italiani divennero Mario Pesce su Terrot per la classe 250, Miro Maffeis su Douglas per la 350 e Carlo Maffeis su Moto Rêve per la 500. Nei successivi cinque anni, le industrie furono impegnate a sostenere lo sforzo bellico e quasi tutti i piloti furono richiamati alle armi. Ma il 7 settembre 1919 fu ancora Cremona a ospitare il campionato nazionale di Velocità in prova unica che laureò Enrico Pozzi su Motosacoche 350 e Mario Dovo su Della Ferrera 500.

L’anno dopo, il Moto Club d’Italia concesse la gara valevole per l’attribuzione dei titoli al circuito del Ticino, ma l’Unione Sportiva Cremonese non rinunciò a promuovere egualmente una corsa sul suo tracciato. Vennero inserite nel programma soltanto due classi, la 600 e la 1200, vinte rispettivamente da Carlo Maffeis su Bianchi e da Pietro Bordino su Harley-Davidson.

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