Polvere di Stelle: il Messico e la rivoluzione a due ruote

Il Paese sudamericano e le motociclette, una storia che inizia anche con il reazionario Pancho Villa e prosegue con Islo e Carabela, il marchio promosso dall’italiano Vecchi

Polvere di Stelle: il Messico e la rivoluzione a due ruote

Luigi RivolaLuigi Rivola

28 set 2022

Remo Vecchi e la Carabela


Il compito fu affidato all’italiano Remo Vecchi, nato a Parma nel 1932 ed emigrato in Messico a 21 anni dopo aver iniziato una carriera di corridore in bicicletta che lo aveva portato fino alla Nazionale italiana dilettanti. Vecchi, su incarico dei fratelli Hessel, tornò in Italia e firmò un accordo commerciale con Vittorio Minarelli per la fornitura dei motori, quindi acquistò in Germania e Cecoslovacchia macchinari industriali moderni, infine fece ritorno in Messico, dove battezzò la nuova marca con il nome Carabela, ispirandosi certamente alle tre navi spagnole che per prime erano arrivate, con Cristoforo Colombo, sulle coste del continente americano.

I modelli d’esordio della Carabela comparvero sul mercato nel 1964 e avevano cilindrate di 50, 80 e 100 cm³; nei primi anni la produzione fu limitatissima, ma presto la popolarità di queste moto crebbe e con essa anche le dimensioni della fabbrica e la sua rete commerciale. Nel 1968 nel catalogo Carabela, arricchitosi con modelli di 125 da strada e Fuoristrada, debuttarono anche le Minimoto. Poi fu la volta di una 350 bicilindrica con motore Jawa a due tempi, quindi fu presentata la 125 “Marquesa”, copia in formato ridotto della Honda Elsinore 250 da Cross-Enduro, motorizzata questa volta da Franco Morini.

Questo modello, adeguatamente preparato, partecipò ufficialmente a gare nazionali e internazionali di Motocross in America ottenendo anche prestigiose vittorie.

Nel periodo di massima fortuna commerciale, il marchio Carabela raggiunse il 64% delle vendite di moto in Messico, seguita dalla concorrente Islo, ma negli anni Ottanta il Paese entrò in grave crisi economica e le due marche si trovarono costrette a cessare la produzione di moto: la Islo nel 1982, dopo un accordo con la Honda, si convertì alla fabbricazione di lavatrici e componenti elettronici, mentre la Carabela dal 1987 produsse soltanto pezzi di ricambio e nel 1990 dichiarò il fallimento.

I marchi Carabela e Islo furono acquistati nel 2001 dal Gruppo industriale Moto Road allo scopo di assemblare e vendere in Messico modelli di origine cinese. Negli ultimi 15 anni il mercato motociclistico messicano ha visto prevalere, con oltre il 50% delle vendite, il marchio cinese “Italika” (!!).

Polvere di Stelle: l'evoluzione della componentistica

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