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La fusione | Officina
I processi fusori si dividono in transitori e permanenti, cioè con cavità e modelli oppure con gli stampi metallici

 Massimo Clarke
Massimo Clarke
Pubblicato il 2 dicembre 2024, 09:08
I processi della fusione
A ciò non si può porre rimedio, mentre la porosità può essere abbattuta effettuando la colata sotto vuoto (che comporta costi molto alti). Il più famoso di questi sistemi è il Vacural, impiegato per esempio dalla Ducati per i suoi basamenti. Ci sono altri sistemi fusori che trovano apprezzabile impiego nel nostro settore. Si tratta per esempio dello shell molding (processo Croning), che viene utilizzato diffusamente anche per realizzare parti in ghisa, come cilindri (in genere per scooter) e alberi a camme. Hanno un considerevole impiego anche i processi “intermedi”, come la colata in conchiglia a media pressione, e l’HNDC (Honda New Die Casting), che consentono di usare anime ceramiche e danno luogo a inclusioni gassose assai modeste nel materiale solidificato, cosa che permette il trattamento termico.
Una certa diffusione hanno pure i sistemi a cera persa (microfusione) e lost-wax (con modello a perdere in polistirene). Poco impiegato per ragioni di costi è lo squeeze casting, che prevede un ingresso lento del metallo liquido nello stampo seguito da una solidificazione sotto elevata pressione.
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