La saldatura fa la (sua) forza | Officina

È la tecnica di giunzione più usata nelle unioni permanenti, ed è preziosa poiché numerosi componenti sono in più parti

La saldatura fa la (sua) forza | Officina

Massimo ClarkeMassimo Clarke

21 set 2024

Le saldature di più parti


Estremamente diffuse sono le parti che vengono installate all’atto del montaggio ma che non sono vincolate in maniera permanente e possono essere successivamente separate o rimosse. In questo caso esse possono essere filettate o, più spesso, vengono unite mediante elementi come viti o dadi. Esempi tipici sono i cappelli di biella, le teste, i semicarter.

Alcuni degli organi di fissaggio sono monouso, come per esempio le viti a snervamento e molti dadi autobloccanti, e vanno sostituiti a ogni smontaggio. Nelle unioni permanenti, le parti non sono amovibili e il collegamento è definitivo. In questo caso la tecnica di giunzione di gran lunga più impiegata è la saldatura. Assai meno utilizzata nel nostro settore è l’unione per chiodatura, largamente usata in passato per le strutture in acciaio nei settori dell’edilizia, ferroviario e navale (ove è stata sostituita dalla saldatura all’incirca negli anni Quaranta del secolo scorso). In questi casi le dimensioni dei rivetti in acciaio, ovvero dei “chiodi”, erano considerevoli e la loro installazione veniva effettuata a caldo, talvolta con l’impiego di chiodatrici pneumatiche. La contrazione dei rivetti dovuta al raffreddamento rendeva le unioni particolarmente salde. Dove la chiodatura ha continuato a dominare la scena fino a pochi anni fa, quando hanno fatto la loro comparsa nuove tecniche di unione particolarmente avanzate (FSW, LW), è stato in campo aeronautico. Lì la scelta è stata obbligata perché le leghe utilizzate quasi universalmente per la fusoliera, le ali e gli impennaggi non sono saldabili (o almeno non possono essere unite in tal modo con un’adeguata garanzia di solidità del giunto).

Si tratta della 2024 e, in misura sensibilmente minore, della 7075, che hanno caratteristiche meccaniche elevate e possono essere impiegate anche in spessori ridotti. I rivetti sono in lega di alluminio (spesso della serie 5000) e vengono tenuti in freezer prima dell’impiego per evitare che, dopo il trattamento termico, inizi rapidamente l’invecchiamento naturale del materiale. Se ciò si verificasse, diventerebbe impossibile la loro ribaditura. Nel nostro settore la chiodatura si effettua a freddo, con rivetti in acciaio dolce o in una lega di rame. Sono così vincolati al mozzo centrale i rotori degli alternatori, le valvole a disco rotante, le piastre e i perni delle catene, le gabbie di molti cuscinetti. Occorre dire che a rigore le unioni per chiodatura potrebbero essere considerate “semipermanenti”; le parti possono infatti essere separate se si asportano o se si distruggono (con uno scalpello o con un punzone) le teste dei chiodi o dei rivetti.

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