La francese partecipa al Mondiale femminile, dopo le sfide col #93 e le presenze alla NW200
Nel neonato Mondiale femminile, oltre a Roberta Ponziani il Team Yamaha Motoxracing WCR schiera la francese Ornella Ongaro. Il suo debutto in gara, a Misano, è stato da dimenticare perché alla terza curva la transalpina si è stesa dopo un contatto con un’avversaria. In Gara 2 invece la trentatreenne di Cannes – stessa età e provenienza di Johann Zarco – ha agguantato il settimo posto, seppur distanziata di 30 secondi dalla vincitrice Maria Herrera: “Sono soddisfatta del risultato, dopo Gara 1 ci siamo riscattati. Ho aspettato questo momento sette anni e finalmente il sogno si è avverato”. Era infatti reduce da una lunga astinenza, come aveva dichiarato dopo i test di metà maggio a Cremona: “Dopo quattro anni che non salivo in moto sono davvero molto contenta per come sono andate queste giornate. Sto ricominciando a prendere feeling”.
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Alla vigilia del Mondiale, su Instagram la francese aveva pubblicato un video in cui a narrare i trascorsi comuni era nientemeno che Marc Marquez: “Ornella gareggiava con me ed esibiva un ottimo livello. Ricordo il 2004, gareggiavamo con i cinquantini. Vinsi la gara e lei arrivò seconda, era molto veloce". La francese ha ricordato a un quotidiano locale: "In occasione di una gara feci la pole position, quindi l’ho battuto (Marc, nde). Ci ho corso molte volte, abbiamo fraternizzato, è un pilota simpatico e umile”. In moto, Ornella salì per la prima volta a sei anni, grazie a un cinquantino regalato dalla nonna. A vent’anni varcò la Manica per correre su strada, alla North West 200. In sella alla Suzuki 600 di Yohann Motor Sport realizzò il 39° tempo nella prima sessione, mettendosi dietro una dozzina di rivali. Due giorni dopo staccò il 41° crono, con un progresso di diciannove secondi. Ciò le fruttò un posto in quattordicesima fila, nel gruppo C con i 18 più lenti dei 54 al via. Ongaro duellò per l’intera gara con la romana Simona Zaccardi e alla fine riuscì a precederla per otto decimi, chiudendo al 32° posto. Causa maltempo Gara 2 fu annullata. Ornella tornò in Irlanda del Nord l’anno seguente, con una Yamaha: complici alcuni guasti riuscì a completare soltanto un giro utile e quindi non avrebbe avuto diritto a gareggiare. Gli organizzatori chiusero un occhio e la fecero partire: li ripagò con il 30° posto in Gara 1 con un tempo di 5’06”570 che ritoccò in 5’02”830 in Gara 2, in cui però si ritirò. Soltanto tre donne sono state più veloci sul Triangle ma tutte spinte da motori da un litro: Nadieh Schoots, Patricia Fernandez e Maria Costello.
Soprannominata “tulipana” per il colore del casco, Ornella sorprese tutti a fine 2013 posando senza veli per un calendario il cui ricavato andò alla Lega contro il cancro delle Alpi Marittime. In ciascuna delle foto, oltre a lei, figurava una Yamaha R6. L’anno dopo creò una squadra composta interamente da donne, la Go Girls Only: “Per dimostrare che avevamo competenze allo stesso livello degli uomini. Il progetto però si fermò dopo tre gare perché nessuno lo sostenne. Anche gli sponsor erano riluttanti”. A livello sportivo merita di essere citato il suo successo nell’aprile 2016, nella prima Women’s Cup, a contorno della 24 Ore di Le Mans, in sella alla Suzuki GSX-R 1000 preparata da SERT. Scattata dalla pole, Erika Jeannot restò a lungo al comando, salvo essere scavalcata da Ongaro all’ultimo giro, alla Chemin aux Boeufs. Soltanto tre decimi le separarono, la terza, Margaux Wanham, giunse a nove secondi. La partecipazione al Mondiale corona il lungo inseguimento di Ornella, che non si accontenta di partecipare.
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