Giorgia Blasigh si ritira: una sconfitta per tutti | Io Guido da Sola

La veneta lascia il Cross di alto livello a 18 anni: una scelta dolorosa

Giorgia Blasigh si ritira: una sconfitta per tutti | Io Guido da Sola

Roberta Bogi PagniniRoberta Bogi Pagnini

11 feb 2024

Smettere di correre in moto a livello professionistico a 18 anni è una sconfitta per tutti. Lo è per il pilota in questione, ma di più per lo sport in generale. Non è stato bello venire a conoscenza del fatto che Giorgia Blasigh, pilota veneta che nel suo palmares annovera tre titoli italiani Under 17, nonché varie partecipazioni al campionato europeo e al mondiale WMX, abbia deciso di ritirarsi dal mondo delle competizioni. Un vero peccato, una grande perdita per il Motocross nazionale.

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Lo stop di Giorgia Blasigh


L’ho contattata per farmi spiegare tale decisione, e vi riporto le sue parole senza ricamarci troppo sopra. Perché Giorgia mi ha fatto molto riflettere e in certi punti ho pensato alla sofferenza per una decisione simile per una ragazza di soli 18 anni.

“Ho deciso di smettere – mi ha detto – per diverse ragioni. Mi sono fatta male in estate durante una gara dell’Italiano: mi sono fratturata lo scafoide già rotto nel 2022. Nonostante questo, sono riuscita comunque a gareggiare, ho tirato fuori il massimo per dimostrare che in qualche modo riuscivo a farcela. Volevo dimostrare tanto per riuscire ad avere la proposta giusta per il 2024. Il ‘ringraziamento’? La KTM aveva altri progetti in mente, nei quali le ragazze non erano incluse. Mi sono ritrovata con niente in mano, per la nuova stagione non avrei potuto gareggiare, non avevo proposte, né un team. Ho fatto il punto della situazione mentre ero in fase di recupero, quando nessuno mi ha chiamata neppure per sapere come stavo. Mi sono posta delle domande, mi sono chiesta quanto ne valesse la pena. È vero che di team ce ne sono tanti, ma pochi ti possono dare il supporto giusto per un Mondiale ad armi pari: parlo per l’ambiente femminile, per gli uomini è un po’ diverso anche se pure per loro non è facile, e allora figuriamoci per le ragazze. Per questo motivo ho deciso di smettere. Mi sono sentita un po’ delusa da tutto questo”.

Le parole di Giorgia mi hanno colpita: lo sport a livelli professionistici è spietato, ma quando viene a mancare del tutto il lato umano, ferisce ancora di più. Mi sono immaginata Giorgia che correva con il dolore per l’infortunio, chi glielo faceva fare? Eppure ci ha provato, perché sognava di correre ancora nel Mondiale. Ho voluto concludere la telefonata chiedendole quale consiglio darebbe alle bambine che vogliono cimentarsi nel suo sport: “Direi loro di divertirsi e sfruttare al meglio le opportunità – ha concluso – il Motocross è impegnativo e bellissimo. Divertirsi, però, è l’unica parola d’ordine”.

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