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Tutti i colori della Sardegna | Aspettando Giri e Gare

Dalle tonalità pastello delle case di Bosa al mare turchese di Stintino attraverso il verde della macchia mediterranea

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Diego D'AndreaDiego D'Andrea

13 mar 2024

Quando si pensa alle strade leggendarie della Sardegna, la mitica Bosa-Alghero è sempre in cima alla lista. Quarantacinque chilometri di puro godimento che regalano pieghe e scorci da sogno su un mare dalle mille sfumature d’azzurro. Per chi l’avesse già percorsa mille volte, c’è un’alternativa ugualmente intrigante, un luna park che corre quasi parallelo nell’entroterra: la spettacolare statale 292, che tocca Suni, Padria, il lago del Temo, Villanova Monteleone e poi Alghero.

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La Sardegna "catalana"


Giunti nella “capitale” catalana della Sardegna – Alghero fu conquistata dagli spagnoli nel 1353 – dopo lo spettacolare tratto costiero alla conquista di Capo Caccia, fino alle Grotte di Nettuno, si punta a nord verso Palmadula. Raggiunta Pozzo San Nicola, si svolta sulla SP34 fino al borgo di Stintino, sull’omonima penisola che infilza meravigliosa le acque turchesi del Mediterraneo. Questo è l’itinerario, ma cosa offrono le splendide meraviglie lungo il percorso? In provincia di Oristano, lungo le rive del fiume Temo, sorge la cittadina di Bosa, che affascina chiunque con la sua tavolozza di colori, dalle tonalità pastello delle case al verde della macchia mediterranea che la circonda.

Tanti gli scorci da cartolina che si possono ammirare dai numerosi punti panoramici. Il primo è quello del Ponte Vecchio, che sorvola il fiume Temo, con una bella vista sul Duomo; poi altri, spostandosi su via del Belvedere, e infine lungo la strada che da Macomer porta a Cuglieri. L’abitato è dominato dal Castello Malaspina, del 1122, raggiungibile dal centro storico attraverso una ripida scalinata. Lasciato il Castello, la visita prosegue nel quartiere Sa Costa, ai piedi della collina, dove godersi una passeggiata in Corso Vittorio Emanuele II, per poi perdersi tra i porticati e i vicoli acciottolati, fino a raggiungere l’imponente Cattedrale dell’Immacolata Concezione.

La Sardegna e la splendida Alghero


Alghero, invece, nel corso dei secoli è stata sempre terra di conquista; e soltanto nel 1720 fu ceduta ai Savoia, dopo la dominazione da parte di genovesi, spagnoli e austriaci. In particolare, è stata la dominazione spagnola a lasciare il segno. Furono loro, per esempio, a farla diventare la capitale del corallo, che iniziarono a prelevare dal mare per volontà di Pietro IV d’Aragona. Oggi, passeggiando nel pittoresco centro storico, sembra quasi di trovarsi in una cittadina iberica, per via della forte impronta che la cultura catalana ha lasciato sul territorio. L’abitato si affaccia sul mare con torri, bastioni e mura di fensive, queste ultime arrivate quasi integre fino ai nostri giorni. Non si può tralasciare, poi, la Cattedrale di Santa Maria del XVI secolo, con il campanile – simbolo della città – che spicca in alto nel centro storico.

Prima di lasciare Alghero, gli amanti delle immersioni non possono non godere del suo mare, ricco di vita e di fondali splendidi. Soprattutto nei pressi del promontorio di Capo Caccia o di Punta Giglio. Il primo ospita anche le celebri Grotte di Nettuno (da non perdere, sono raggiungibili anche a piedi attraverso i 654 scalini della Escala del Cabirol), e la Grotta di Nereo, la grotta marina sommersa più grande del Mediterraneo, sui cui fondali abbonda il corallo rosso. Infine Stintino che, lontana dai centri urbanizzati della Sardegna, con la sua penisola che sembra una mano sul punto di afferrare la vicina Asinara è un Paradiso di luce e di mare, circondato da una natura magnifica e incontaminata.

La storia di questo piccolo centro è nota: originariamente piccolo villaggio di pescatori, nel 1885, quando il Regno d’Italia decretò che sulla vicina Asinara sarebbero sorti un lazzaretto e una colonia penale, accolse le 45 famiglie liguri sfrattate dall’isola. La prima ricchezza di Stintino è la sua splendida costa, a partire dalla spiaggia La Pelosa, di sabbia candida che sembra borotalco. Di grande suggestione è anche il mare nei pressi di Capo Falcone, punta estrema della penisola, sorvegliato da una torre spagnola protesa verso l’Asinara.

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