Giri e Gare: la magia di Forca di Cerro

Un passaggio affascinante, tutto da guidare, tra la Valle Umbra e la Valnerina. Un’esperienza imperdibile

Giri e Gare: la magia di Forca di Cerro

Diego D'AndreaDiego D'Andrea

2 ott 2021 (Aggiornato alle 21:39)

La location è la magica Umbria: ecco le indicazioni per un’esperienza in moto coinvolgente partendo da Campello.

Prima di lasciare Campello, è imperativo dedicare una visita alle Fonti del Clitunno, oasi di superba bellezza cara ad artisti, poeti e scrittori come Virgilio, Byron e Carducci. Quest’ultimo, le dedicò persino un’ode, “Alle fonti del Clitunno”. Gli antichi Romani consideravano sacre le sue acque, e vi si recavano per consultare l’oracolo del Dio Clitunno, in onore del quale venne eretto anche un tempietto collocato a valle.

Giri e Gare: una fuga verso le Marche

Tra borghi e gioielli d'arte


Poco distante, il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura che stringono l’antico centro medievale, lascia letteralmente senza fiato (da non perdere la Rocca, il Palazzo Comunale e la chiesa della Madonna della Bianca, a cui si accede varcando un maestoso portale in pietra). Anche il vicino castello di Pissignano merita attenzione. Il suo nome deriva dal latino pissinianum, cioè luogo della piscina, e il riferimento è a quella che si trova nei pressi del tempietto del Clitunno.

Terminata l’esplorazione iniziale, pochi chilometri, e alle pendici del colle di Sant’Elia ecco Spoleto, gioiello d’arte medievale con il suo celebre Duomo, la Rocca Albornoziana, il suggestivo Ponte delle Torri, la Basilica di San Salvatore e le mille suggestioni del centro storico. Per i più golosi, da mettere in agenda la gelateria “Crispini” (viale Trento e Trieste, 29), una delle migliori al Mondo. Dopo tante visite, però, è il momento di guidare. La statale 395 che da Spoleto si arrampica al valico di Forca di Cerro (734 metri) in direzione Piedipaterno, si raggomitola stretta e tortuosa – e tutta da piegare! – fino alla splendida Valnerina da imboccare in direzione Cerreto di Spoleto.

Qui, la celebre statale 685 corre lungo un tratto caratterizzato da un paesaggio selvaggio e affascinante, in cui la natura ha preso il sopravvento sull’uomo. Cerreto di Spoleto, e la vicina Borgo Cerreto, regalano scorci autentici e fuori dal tempo, ma anche tesori rinascimentali, come il monastero di San Giacomo (del XIV-XV secolo) e la Chiesa di Santa Maria De Libera.

Dal centro di Cerreto, con le ruote sulla SP465 si seguono le indicazioni per Sellano, superata la quale, si prosegue a tutta piega attraverso Villamagina e Pupaggi, fino a Piedicammoro. La strada infilza aree boschive impervie (meravigliosi i colori in autunno), incidendo curve, una dietro l’altra, tra i monti e le morbide vallate sottostanti. In particolare, lungo la SP459, dopo Piedicammoro, si respira l’atmosfera di un’Umbria più intima e defilata, dalla bellezza magnetica. Il rientro a Campello è accompagnato da lunghe distese di ulivi che ammantano i pendii fino alla Valle Umbra.

Giri e Gare: magie di Lucania

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