Tecnica: Mondial, un'officina che arrivò sul tetto del mondo

Un progettista illuminato, tecnici eccezionali e un piccolo reparto corse nato da un’azienda che realizzava trasmissioni per motocarri furono gli ingredienti del successo 

Tecnica: Mondial, un'officina che arrivò sul tetto del mondo

Massimo ClarkeMassimo Clarke

9 giu 2022

Le Mondial da GP


Nel 1957 le Mondial da GP sono state realizzate in due versioni: a quella con il classico comando della distribuzione ad alberello e coppie coniche se ne è aggiunta infatti una con comando a cascata di ingranaggi, sempre sul lato destro.

Per quanto riguarda le prestazioni, la prima 125 erogava attorno a 12 cavalli a 9000 giri/ min, portati a 15 a 10.000 alla fine del 1951. Nel 1957 la potenza della 125 era dell’ordine di 18 cavalli a 12.000giri/min (144 CV/litro; 22,56 m/s). Il motore di 250 cm3 erogava 28-29 cavalli a 11.000 giri/min. La sua potenza specifica era quindi di 112-116 CV/litro e la velocità media del pistone di 20,7 m/s. Le prime Mondial da GP avevano una ciclistica che poteva sembrare un po’ arcaica, con forcella a parallelogramma, sospensione posteriore a ruota guidata e telaio in tubi dal disegno che non si poteva certo definire avanzato. Eppure funzionava come si deve e ha consentito alla Casa italiana di conquistare tre Mondiali.

Nel 1957, invece, la ciclistica prevedeva un moderno telaio a doppia culla continua ed efficienti sospensioni telescopiche. Il reparto corse di via Milazzo è stato una autentica fucina di talenti. Drusiani inizialmente era affiancato, a livello di ufficio tecnico, da Renato Sceti e da Marcello Laurenti, grande modellista e straordinario disegnatore/progettista. Pure i meccanici che realizzavano i pezzi e provvedevano al montaggio dei motori erano di elevato livello. Spiccava su tutti Nerio Biavati, che contribuiva direttamente alle principali decisioni tecniche. Dopo il ritiro della Mondial è passato al reparto corse Morini dove è risultato determinante nello sviluppo della 250 bialbero da Gran Premio.

C’erano altri uomini formidabili ma in questa sede mi limiterò a ricordare Omer Melotti, che poi è andato al reparto corse Benelli a lavorare sulla quattro cilindri, e Renato Armaroli, passato in seguito alla Ducati e alla Mototrans, prima di approdare al settore dei motori automobilistici da competizione. La Mondial si è ritirata dall’attività agonistica ai massimi livelli alla fine del 1957.

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