Ai nostri microfoni il pilota romagnolo che ha unito le forze con il suo storico meccanico Alex Prata per Coppa Italia e CIV
“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano” è un passaggio della canzone di Venditti che si può riproporre anche in chiave amicizia. E ciò è significativo per parlare della collaborazione tra Alex Prata, storico meccanico di Gabellini nel CIV 2019 ed in Moto3 nel 2013, e proprietario del team Prata Motorsport e proprio lo stesso Lorenzo.
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L’amicizia di lunga data tra i due li ha portati a creare un progetto molto bello per il CIV e la Coppa Italia, che vede Lorenzo con la sua Rider School 36 nel ruolo di coach e coordinatore della squadra di Alex. Del nuovo progetto e non solo ci ha parlato in esclusiva proprio Lorenzo, anticipando i suoi piani per il 2025 da pilota.
Lorenzo, ci parli brevemente del nuovo progetto?
“Grandi novità per quanto riguarda il mio 2025 perché quest'anno mi sono messo a collaborare con Alex Prata, mio meccanico nel 2019 quando ho vinto il CIV SSP ed è stato mio meccanico anche nel lontano 2013 in Moto3. Con lui, oltre ad esserci una stima per quanto riguarda il lavoro, c’è anche un’amicizia, ci sentiamo quotidianamente e anche prima di questa cosa abbiamo fatto diverse cose insieme, anche quando faccio le giornate in pista, vediamo di farle insieme, così oltre che a lavorare ci divertiamo anche. Abbiamo deciso di unire le forze, Alex aveva già un team nel CIV e in Coppa Italia e gli serviva una figura come la mia, un coordinatore all’interno del team e un coach per i piloti di tutte le categorie. Abbiamo fatto l’ultima gara di Coppa Italia insieme, gli ho portato un pilota, ha avuto piacere che rimanessi con lui nel box a seguire tutto il team, ci siamo trovati bene e abbiamo avuto l’idea di fare qualcosa di grande insieme. Quindi quest’anno ci sarà Prata Racing + Rider School 36 insieme, stiamo definendo le stagioni sia CIV che Coppa Italia, stiamo cercando qualche pilota che venendo da noi troverà una squadra di prim’ordine a livello tecnico e io che porterò la mia esperienza di 20 anni che cercherò di passare sia ai professionisti che agli amatori.”
Sempre più piloti hanno abbracciato questa opportunità di trasmettere le loro conoscenze ad amatori o piloti che affrontano dei campionati. E Gabellini non è da meno con la sua Rider School 36 che, come detto prima, quest’anno si unisce al team Prata Motorsport. “Quest’anno sarò impegnato su più fronti: uno è quello del pilota, quello del team e quello della scuola che sto cercando di far ripartire dopo averla lasciata in secondo piano per gestire alcune situazioni. Quest’anno mi voglio concentrare su queste tre cose.”
Approfondendo il discorso della collaborazione con Prata, Gabellini spiega: “Come parte tecnica, meccanica e struttura Alex ha già tutto. Lui vorrebbe fare uno step con dentro una persona che è cresciuta su quelle piste disputando quelle gare e portare la sua esperienza ai suoi piloti per dar loro un plus, per fargli vivere un weekend di gara nel quale si divertono, staccano la testa dai problemi a casa, si possono concentrare con il plus di avere un pilota professionista che dice loro come guidare per far sì che stiano più sereni e rendano di più perché vanno più forte e soprattutto in sicurezza. In questi ultimi anni la Coppa Italia è stata un macello, noi vorremmo anche far capire come stare in pista, cosa si deve o non si deve fare per la loro sicurezza. Quello che vogliamo fare è anche far capire loro come si sta in pista e come ci si deve comportare per un fattore di sicurezza. Al team, poi, abbineremo la mia Rider School per far sì che oltre il weekend di gara ci siano dei test pre ed intra campionato nei quali faremo sia delle giornate sia individualmente per i piloti che per tutta la squadra, dei “camp” nei quali faremo degli allenamenti tutti insieme per andare a vedere ogni singolo aspetto della guida per riportarlo poi in pista: un giorno la staccata, un giorno la percorrenza in curva, un giorno come accelerare fuori dalla curva, un giorno solo esercizi nel piazzale. Fare squadra al 100%, una struttura nella quale c’è allenamento dietro, c’è una preparazione e un concetto diverso da quello che c’è ora, una vera squadra di allenamento oltre che per le gare.”
Sulla sua Rider School dice: “Io voglio anche unire le due cose, non fare solo i piloti amatori o quelli che lo fanno per divertimento ma anche amatori o professionisti che fanno anche i campionati. Se questa figura ce l’hanno in MotoGP non vedo il motivo per il quale un amatore magari un po’ inesperto non debba averla. Se è un plus per i vari Bagnaia, Martin, Bezzecchi, Quartararo non vedo perché per il pilota amatore che lo fa per divertimento non possa essere un plus, oltre al fatto di andare più veloce è per la sua incolumità. Per un pilota che entrerà a far parte della nostra realtà gli verranno mostrati eventuali scenari di pericolo che si possono trovare in pista e fargli capire come evitarli.”
Come diceva prima, Gabellini sarà impegnato su tre fronti, pilota, team e scuola. Se con team e scuola i programmi sono ben definiti, dal lato pilota Lorenzo ha ricevuto delle proposte che sta valutando per capire, in base agli impegni, quanti campionati disputare. “Il Gabellini pilota adesso ha diverse proposte e sta valutando quali intraprendere, posso già annunciare che ho interrotto i rapporti sia con la squadra SLP BMW del CIV che con Honda No Limits nell’Endurance, sarà un inizio vero su tutti i fronti. Sarà un anno di tutte novità. L’intenzione è quella di fare tutti e due i campionati, poi in base alle proposte che ho sul tavolo cercherò di capire quale saranno le migliori o la migliore per rinunciare ad un campionato per farne uno al massimo e non rubare troppo tempo anche all’altra mia attività. Se inizio a fare 10 gare all’anno più test e alto più il mio lavoro in azienda che mi porta via tempo non ho tempo sufficiente per dedicarmi a tutto. Vorrei fare qualcosa che mi permetta di concentrarmi su tutti i fronti, per fare tutto al meglio e non lasciare nulla al caso.”
Sull’esperienza nell’Endurance dice: “L’esperienza nell’Endurance è stata buona, è un campionato figo, seguito da tanta gente, diverso per chi ha sempre fatto gare sprint. Bisogna sempre adeguarsi all’ambiente perché è tosto. Dopo una sveglia alle 3-4 del mattino per vestirsi ed entrare in pista per il proprio turno andando a oltre 300 all’ora con 4° di temperatura bisogna essere lucidi e cercare di non fare errori, andare sempre al 90-95% perché se poi si cade per guadagnare 3 decimi al giro si rischia di perdere mezz’ora. Quello che premia nell’Endurance è la costanza.”
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