Edoardo, protagonista del BSB e amico di Luca: "Lavorava e si allenava più di tutti, credeva nella sua passione. Rimarrà un esempio per i giovani"
Colleghi, sì, ma soprattutto amici. Edoardo Colombi ha condiviso con Luca Salvadori pistate, allenamenti, chiacchiere e sorrisi, a precedere le lacrime che il giovane pilota del team Gradara Corse ha versato dopo aver appreso della scomparsa del pilota-yotuber, così descritto dal protagonista del Pirelli SportBike National Championship: "Più pilota che altro" la precisazione "Era un vero manico, e nessuno si allenava come lui. Ci incontravamo sempre in palestra, dove lo guardavo: impressionante per come si impegnava e nella serietà profusa di ogni esercizio o sessione. Finito il lavoro, sapeva scherzare. Gli argomenti? Potete immaginare: le sue passioni, il tempo libero e, in particolar modo, le corse. Amava gareggiare, lo sottolineava ogni giorno. Parlava spesso delle competizioni in salita, anche se il vero amore era per le Road Races".
Si è svegliato in una Inghilterra fradicia d'acqua, ignaro del grave accaduto. Edoardo, secondo crono in qualifica registrato a bordo dell'Aprilia RS 660 preparata da Gradara Corse, era pronto per la gara, quando ha appreso della terribile scomparsa.
Lacrime, incredulità, messaggi, telefonate, ancora lacrime. Sino al discorso. Se non te la senti, Edoardo, si smonta tutto e torniamo a casa. Nessuno giudicherà la tua scelta, comunque comprensibile. Prenditi tempo e fai la cosa che veramente ritieni opportuna. Il diciottenne milanese mica ci ha pensato troppo: "Voglio correre, e vorrebbe che io corressi. Siamo arrivati sino a qui, so che lui mi capirebbe".
Il meteo britannico ha fatto scivolare ripetutamente le gomme e slittare il programma domenicale più volte, sino allo start in condizioni precarie: "Alcuni tratti di Oulton Park erano asciutti ma, se solo si usciva dalla traiettoria ideale di pochi centimetri, si trovava chiazze bagnate. Rimanere in piedi e confrontarsi contro gli specialisti del posto è stata dura, ma sono contento del podio ottenuto".
Terzo posto conquistato dal numero 13 sostenuto da Noale e possibilità di arrivare a Brands Hatch per giocarsi il titolo della serie multimarca in sperimentazione iridata: "A precedere la partenza mi sentivo strano, disorientato. La sofferenza provata pesava. Ma avevo promesso a me stesso di onorare il lavoro del team Gradara e i momenti trascorsi con l'amico che non c'è più. Ma che sempre sarà dentro di me: ricordo quando ci sfidavamo a Castelletto di Branduzzo: ci divertivamo e ridevamo, confrontando i giri e le linee. Sebbene non abbia vinto, dedico il podio a Salvadori, esempio per i giovani che amano questo bellissimo sport".
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