Motogiro 2017, vince Eric Willemse

Sfida all’ultimo centesimo con Tomassini e Vigano’. Nelle altre classi si impongono Antonaci (Cafè Racer), Woodford (Classic) e Marino (Motogiro)

23 mag 2017 (Aggiornato alle 11:43)

Va all’olandese Eric Willemse, su Guzzi Lodola 175, l’edizione 2017 della Rievocazione Storica del Motogiro d’Italia, organizzata dal Moto Club Terni L.Liberati – P.Pileri in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana e quella Internazionale, da quest’anno inserita nel calendario mondiale Raid Maraton. Per l’imprenditore olandese è questa la seconda volta che scrive il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione, dopo averlo già fatto nel 2010 e aver preso parte a ben dodici edizioni della gran fondo di moto d’epoca, alcune delle quali, perse proprio sul filo di lana. Al contrario, questa volta l’ha vinta sul filo di lana, o meglio all’ultima prova speciale dove ha superato l’esperto folignate Marco Tomassini (Gilera) per pochi centesimi, il quale invece, si è giocato la vittoria per un clamoroso errore di lettura del cronometro nella speciale in linea, quella svoltasi a poche centinaia di metri dall’arrivo posto nella splendida Piazza Duomo a Spoleto.

LOTTA A QUATTRO - E' stata una lotta a quattro sin dalla prima tappa e proseguita per tutte le sei in programma e per i 1500 chilometri che i partecipanti hanno percorso. Oltre ai citati Willemse e Tomassini, sono stati della partita il vincitore della scorsa edizione, il lombardo Giacomo Viganò (Morini 175 G.T.) giunto terzo e il romano Massimo D’Alessio (Morini Tre Sette), fuori dal podio per una manciata di punti. Ma la gara di regolarità e la lotta con il cronometro ha impegnato anche molti altri concorrenti che, pur non in corsa per la vittoria assoluta, si sono fortemente impegnati per vincere le altre categorie inserite nella manifestazione, una delle quali, la Vintage è andata a Tomassini che ha enormemente distanziato il bolognese Silvano Fabbri (Morini 125 GT) e il francese Anthony Tessier (Lambretta 225 SS). Dominio straniero assoluto nella categoria Classic con gli inglesi Mike Woodford e James Roos entrambi su Ducati Desmo 350 che hanno conquistato il primo e il secondo posto, sul podio anche il polacco Krzysztog Konieczka su Aremacchi 350. La neonata categoria Cafè Racer è andata abbastanza a sorpresa, al giornalista Claudio Antonaci (Triumph), alla sua prima esperienza in questo tipo di gare che ha preceduto l’inglese Markus King (Benelli) e il belga Michel Teerlinck. Infine ennesima vittoria nella classe moderna denominata Motogiro dell’espertissimo marchigiano Marino Lino (LML Start 200) che ha super distanziato il ternano Mauro Vittorio Iapadre (Honda) e il britannico David Hoult). Considerato il gran numero di stranieri, ormai oltre i due terzi dei partecipanti e la provenienza da tutti i continenti, gli organizzatori hanno deciso di inserire anche una classifica per nazioni che ha visto l’Italia sul gradino più alto del podio grazie a Viganò, D’Alessio e Tomassini.

ALL’ASTA LA MOTO VINTA - Gesto di estrema generosità di Willemse che a termini di regolamento si è aggiudicato la Ducati 750 S brendizzata “Motogiro”  il quale ha rinunciato al premio e ha delegato gli organizzatori ad allestire un asta in internet il cui ricavato vada all’AIRC, l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro. Questa scelta solidale era stata concordata da Willemes con Marco Tomassini alla vigilia dell’ultima tappa, con l’accordo che, chi dei due avesse vinto il Motogiro, avrebbe destinato il premio in beneficenza.
Questa edizione che ha goduto del supporto tecnico di Ancma – Confindustria e di Ducati, ha visto per la prima volta l’istituzione del premio “Eleganza Ducati”, un riconoscimento attribuito da un’apposita giuria, presieduta dal direttore del Museo Ducati Livio Lodi, alle tre moto più belle e originali. La vincitrice è  risultata la Brough Superior del 1933 guidata dall’inglese David Jacson, segnalazioni anche per la Ducati 750 GT del 1971 dell’australiano Paul Stoker e per la Morini Tre Sette Special 175 del 1957 di Andrea Angiolini che si è classificato sesto assoluto.    

RICORDI INDELEBILI - E’ stato un Motogiro bellissimo hanno unanimemente dichiarato i concorrenti, apprezzamenti straordinari per le strade e i luoghi visitati. Città universalmente riconosciute come vere e proprie perle dell’architettura medievale e rinascimentale, come Spoleto, Macerata, San Severino Marche, Recanati, Loreto, Gubbio e Assisi, hanno lasciato tracce indelebili sui ricordi dei partecipanti, rimasti anche colpiti da alcune città fortemente sfregiate dal terremoto. In questi luoghi la carovana è stata sempre accolta dai sindaci o da altri amministratori pubblici che hanno illustrato la critica situazione in cui vivono migliaia di persone, ma nonostante questo, non hanno mai fatto mancare calorose accoglienze, con tavolate imbandite di prodotti tipici e quando questo non è stato possibile, hanno comunque voluto contribuire realizzando il buffet conclusivo di Spoleto, dove un pole di aziende terremotate: David Salumi, Formaggi Col Forcella e la Cantina Di Filippo hanno offerto vere e proprie prelibatezze, illustrate dal docente dell’Università dei Sapori di Perugia Renzo Fattucci.

GRAZIE A SPONSOR E VOLONTARI - A ringraziare quanti hanno contribuito alla perfetta riuscita della manifestazione è stato il presidente del Moto Club Terni Massimo Mansueti che ha espresso la sua gratitudine ai tanti volontari e agli sponsor, senza i quali sarebbe impossibile realizzare manifestazioni così complesse e onerose. Per il prossimo anno gli organizzatori stanno valutando varie ipotesi di percorso che potrebbero prevedere anche il ritorno alle origini, con partenza e arrivo da Bologna, tutto verrà comunque ufficializzato entro l’estate.   

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