Temi caldi
4 giu 2013
Dall'inviato all'Isola di Man - Mario Donnini
DOUGLAS - Quando il Tourist Trophy 2013 e' giunto a meta' guado, vale la pena di porsi qualche legittimo interrogativo, di abbozzare alcune risposte e di stilare un primo, provvisorio e stuzzicante bilancio.
Michael Dunlop e' l'uomo dell'anno, il pilota simbolo di questa edizione. Tre vittorie in tre gare, nessun errore, un passo semplicemente irresistibile e una fame di vittoria inesauribile fanno di lui non solo il campione del presente ma anche quello del futuro, a 24 anni d'eta'.
Ora la domanda da porsi e' semplice e destabilizzante: potra' eguagliare il record di Hutchinson del 2010 con cinque vittorie complessive? La risposta, ragionevolmente, non puo' che essere affermativa. Michael puo' farcela. Perche' in questo momento e' nettamente il piu' forte, sia con le big bikes che in sella alle Supersport. E non sbaglia. Mai.
E poi di quesito il pilota dell'Ulster ne stuzzica un altro: gia' che ci siamo, visto che e' iscritto e a un soffio dalla top five anche nella Lightweight, e' addirittura ipotizzabile anche un suo sesto suscesso?
Ecco, questo e' decisamente meno probabile, anche se resta possibile. Fatto sta che la sua Kawa non e' la piu' competitiva del lotto e neppure la piu' affidabile, quindi con le Supertwins Michael vive per la prima e unica volta la sensazione di partire in parziale inferiorita' tenica, in una gara nella quale, se si avesse una sterlina da scommettere, magari varrebe la pena puntarla su Hillier. Eppure in un momento di grazia come questo Michael sembra non avere traguardi proibiti, quanto piuttosto chance ovunque.
Di certo resta la sensazione in queste ore di vivere grazie a lui una nuova, importante e in gran parte inattesa pagina di storia del TT. Le altre questioni aperte riguardano i possibili concorrenti dell'alfiere del team Honda TT Legends e tanto vale stilare una specie di borsino dei rivali in questo momento piu' temibili.
JOHN McGUINNESS. Per ora e' il grande sconfitto. E' apparso poco incisivo al via delle gare per big bikes, quando negli anni precedenti il primo giro con partenza da fermo era il suo punto forte per annichilire gli avversari. Il nuovo record assoluto arrivato all'ultima tornata dela Superbike non puo' consolarlo piu' di tanto. Se vuole dare segnali di vitalita', deve assolutamente fare di piu' e ormai ha una sola realistica possibilita': la gara Senior di venerdi'. Ma sara' dura. Per il resto e' il grande favorito della corsa per moto elettriche, in sella alla avveniristica Mugen, ma quello e' solo un brodino.
BRUCE ANSTEY. Sembrava come sempre l'uomo nell'ombra in grado di sorprendere tutti i favoritissimi, invece cosi' non e' stato. Un'influenza debilitante lo ha relegato al ruolo di semplice aspirante al podio. E nel dopo gara faceva addirittura fatica a respirare, quindi le sue possibilita' di reazione passano soprattutto per la capacita' del suo fisico di recuperare la forma giusta. Dovesse riuscirci, poi per i rivali potrebero essere dolori.
GARY JOHNSON. E' stato stupendo nella gara Superstock 1000, dove fino all'ultimo giro ha conteso la vittoria a Michael Dunlop. Bravo anche nella Supersport con la Mv Agusta dal rombo sempre affascinante (prima di rompersi all'ultimo giro della Supersport) e sfortunato nella Superbike, avendo finito la benzina a Governor's dopo che era partito a palla di fucile. E' uno dei piu' in forma, tra i contender di Michael Dunlop e' forse meno stimato di quanto meriti.
CAMERON DONALD. Consistente, velocissimo, concreto, gli manca solo il centesimo per fare la lira. E' li' tra i migliori ogni volta, teoricamente potrebbe giocarsela sempre, invece alla fine e' un cavallo ben piazzato e non vincente (anche se di TT ne ha centrati due, in carriera). Peccato, perche' ha tutto ma proprio tutto per dare al suo boss Wilson Craig la gioia della prima vittoria al TT.
GUY MARTIN. E' la vera grande delusione di questa prima parte del TT 2013. E' vero, le Suzuki non sono a livello delle Honda (essendo okay quanto a maneggevolezza ma non certo per potenza e rendimento del motore), pero' resta un fatto inquietante: dopo i primi due giri di gara il rendimento di Guy cala inesorabilmente. E poi il suo errore di ieri (mancato rispetto del limite di velocita' in corsia box) nella Superstock, quand'era in lotta per un podio se non per la vittoria, lascia capire quanto sia nervoso nella ricerca della sua prima e liberatoria vittoria sul Mountain. E' anche vero che il giorno prima lo stesso errore l'aveva fatto pure il grande McGuinness...
WILLIAM DUNLOP. Il fratello di Michael resta abilissimo in condizioni di circuito umido, forse e' il pilota piu' pulito e elegante nella guida di tutto il mucchio selvaggio delle gare stradali, eppure e' ancora in attesa della gara in cui dimostrare che e' realmente un vincente, anche se la maturita' non gli manca. Il team Milwaukee Yamaha ha una preparazione sopraffina, anche se la competitivita' della moto in termini assoluti non e' irresistibile. Anzi.
Infine, va ricordato che al TT non esistono gare replicabili. Niente e' scontato e prevedibile. Gli stessi uomini, sullo stesso circuito, nelle stesse condizioni, in sella alle solite moto, produrranno sempre due corse diverse. Non solo: la Senior di venerdi' e' la corsa col montepremi piu' alto e potrebbe stuzzicare appetiti nuovi, stimolare motivazioni finora sopite e sorprese inattese, anche se, logica alla mano, il TT 2013 sembra sempre piu' colpito da un uragano che ha un nome e pure un cognome: Michael Dunlop.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90