Dall'inviato all'Isola di Man - Mario Donnini
Michael Dunlop in sella alla Fireblade del team Honnda TT Legends ha dominato e vinto la gara Superbike del Tourist Trophy dell’Isola di Man, corsa di domenica dopo che il direttore di gara Gary Thompson aveva deciso di concedere nella giornata di sabato una giornata di prove supplementari, visto il maltempo che aveva avversato la settimana degli allenamenti.
Dopo un avvio che aveva visto il rush di Gary Johnson, rimasto senza benzina alla fine del 2° giro, e l’attacco di Guy Martin, Michael Dunlop ha preso il comando per non lasciarlo fino alla bandiera a scacchi, mostrandosi come sempre aggressivo ma pulito e privo di sbavature, nonché velocissimo quanto imprendibile. Il trionfo arriva a trent’anni esatti dal primo centro in sella a una Honda al TT del leggendario zio Joey Dunlop.
Non a caso il grande sconfitto del mad sunday è il re della Montagna John McGuinness, giunto terzo, che si era presentato al via con tuta e casco che replicavano i colori di Joey nel suo ultimo successo sul Mountain, nel 2000, nella gara F.1. “Non ci sono parole per descrivere la mia gioia - ha dichiarato Dunlop -. Il TT mi aveva già visto vincitore nella Supersport e nella Superstock, ora ho ottenuto la sola vittoria che mi mancava”.
McGuinness, che ha abbracciato il vincitore appena sceso dalla moto, non ha accampato scuse: “Ho dato tutto quello che avevo, fino alla fine. Peccato per quel minuto di penalità che ho avuto per aver infranto il limite di velocità in pit-lane, ma comunque anche senza questo avrei accusato 22” di distacco. Forse ho avuto un inizio di gara non irresistibile, ma oggi più di corsì non potevo fare”.
E infatti all’ultimo giro a sua parziale consolazione è arrivato anche il record assoluto del tracciato, con un crono di 17’11”572, alla media di 131,671, equivalente a 211,858 km/h. Un segnale di chiara vitalità per il 41enne “Missile di Morecambe”, che non pare deciso ad abdicare lasciando il trono di Re della Montagna al 24 enne Michael Dunlop. Alla fine al secondo posto si è piazzato Cameron Donald, l’idraulico più veloce del mondo, sulla Honda di Wilson Craig.
Un altro australiano, Josh Brookes, stella della British Superbike, è stato protagonista di un esordio tale da riscrivere i libri di storia, avendo girato nell’ultima tornata a 127 miglia di media, migior velocità media sul giro per un newcomer, assicurandosi in sella alla sua Suzuki un sorprendente decimo posto. Solo quarto il suo compagno di squadra Guy Martin, ancora alla ricerca della vittoria che insegue da 10 anni.
Al traguardo c’è arrivata anche la Nortun ufficiale di Mackman, al 18esimo posto, mentre l’altra, portata di gara da Hegarty, si è ritirata senza benzina a Governor’s Bridge. Quanto alla gara dei sidecar corsa sabato, il quattro volte campione del mondo Tim Reeves su side Honda ha ottenuto la sua prima vittoria al TT, battendo il veterano Conrad Harrison. Con Reeves ha corso il passeggero Daniel Sayle, giunto all’ottava vittoria al TT. Niente da fare per la leggenda Dave Molyneux, che col suo Dmr-Kawa si è dovuto accontentare del terzo posto finale.
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