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DAKAR TAPPA 13 – La Serena – Valparaiso
Al termine della prova speciale conclusiva della Dakar, 157 chilometri tra colline e montagne coperte di cactus, Marc Coma arriva in tutta tranquillità, sventolando un cappellino, seguito dagli elicotteri della TV. Ha appena vinto la sua quarta Dakar, andando a spasso nell’ultima speciale, forte di un vantaggio incolmabile per chiunque. Quasi due ore sul suo compagno di squadra – e portatore d’acqua – Jordi Viladoms, il miglior risultato in carriera per lui, una doppietta
KTM che alla vigilia non sembrava così scontata. Sul terzo gradino del podio Olivier Pain, trentatreenne di Niort, che ha dovuto guardarsi le spalle dall’arrembante Cyril Despres. Due KTM e due Yamaha, per trovare la prima
Honda bisogna scendere fino al quinto posto di Helder Rodrigues, una gara abbastanza regolare la sua, ma senza acuti particolari. Il grande sconfitto della Dakar è però Joan Barreda: per lui la magra consolazione della vittoria nell’ultima tappa, oltre al record di tappe vinte, cinque, ma il secondo posto buttato al vento nella penultima tappa pesa su un macigno sul morale del velocissimo spagnolo. Una settima posizione finale, preceduto da Kuba Przygonski, ben lontano dai suoi obiettivi e da quelli del Team HRC, tornato alla Dakar con la forza di un ciclone che via via si è affievolito nonostante disponesse della moto migliore del lotto. Ma alla Dakar conta ancora tanto il pilota, l’intelligenza tattica e di gestione delle forze e della concentrazione e in questo il vincitore, Marc Coma, non è secondo a nessuno!
La serie ininterrotta dal 2001di vittorie KTM non si è dunque arrestata neppure nel 2014, per tutti gli altri l’appuntamento è rimandato di un anno.
Paolo Ceci è stato il migliore dei due italiani in moto arrivati al traguardo. Fedele al ruolo di portatore d’acqua del Boliviano Salvatierra, il modenese ha comunque tagliato il traguardo della Dakar per la terza volta su tre partecipazioni, terminando in diciannovesima posizione. E’ finito anche il calvario di Luca Viglio, commercialista di Treviglio assistito dal mitico Roberto Boano, che tra mille traversie ha avuto la soddisfazione di terminare la Dakar più dura della storia sudamericana, dopo averci provato invano lo scorso anno.
Tra i quad la vittoria è andata al cileno Ignacio Casale, davanti al polacco Rafal Sonik e all’olandese residente a Dubai Sebastian Husseini. La nostra Camelia Liparoti è terdicesima sui quindici quad all’arrivo.
Marc Coma: “Vincere la Dakar è una gioia immensa, sentimenti forti e allo stesso tempo personali. Dietro a questo c’è tanto lavoro, tanti sacrifici. E’ una gara estrema, con momenti molto duri. Se guardo indietro, mi ricordo dell’anno scorso, quando non ho potuto prendere il via. Ma oggi sono qui, vincitore per la quarta volta. Devo ringraziare tutte le persone che stanno dietro a questo successo. Non so se la vincerò ancora, di certo lavorerò in questa direzione, ma è una gara molto complicata.”