Mattia Casadei, la Ducati e non solo: è una MotoE "made in Italy"

Mattia Casadei, la Ducati e non solo: è una MotoE "made in Italy"© Luca Gorini

Il 2023 della classe elettrica ha sorriso ai nostri piloti, capaci di vincere ben 11 delle 16 manche disputate. Il trionfo del riminese ha suggellato una stagione da incorniciare

13.09.2023 ( Aggiornata il 13.09.2023 14:10 )

È una MotoE "made in Italy". La stagione appena conclusa della classe elettrica, che ha incoronato Mattia Casadei campione del Mondo, ha regalato diversi motivi di vanto ai colori italiani. A cominciare dalla nuova monofornitura Ducati, che da quest’anno ha sostituito la pur brillante Energica.

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Ducati V21L da record


La V21L, creatura prototipale studiata dagli uomini di Borgo Panigale per la MotoE, ha permesso alla categoria di compiere un importante passo in avanti dal punto di vista prestazionale. Lo dicono i tempi sul giro, oltre che le impressioni dei piloti, che hanno definito il prototipo bolognese “una vera moto da corsa”. Per esempio, nel GP Francia - round inaugurale della stagione elettrica che ha visto l’esordio della V21L in gara - tutti i partecipanti erano stati in grado di girare ben al di sotto del precedente record della pista per la categoria, stabilito da Niki Tuuli nel 2020 in 1'43”465 (contro il 1'40"350 di Matteo Ferrari).

La V21L ha marciato a ritmo di record anche nelle tappe successive, compresa quella di Misano - l’ultima del 2023 - in cui Hector Garzo ha fatto segnare un 1'40”593 al quarto giro di Gara 1 che rappresenta il best lap di sempre per la MotoE sul tracciato intitolato a Marco Simoncelli (primato in precedenza appartenuto a Dominique Aegerter, 1'42”660 realizzato nel 2021).  

Per fare un paragone con le classi a motore endotermico, il miglior giro della Moto3 nel GP San Marino e Riviera di Rimini è stato il 1'41”297 realizzato da David Alonso, mentre il best lap della Moto2 è stato il 1'36”173 di Celestino Vietti (9 millesimi più lento del record di Augusto Fernandez, anno 2021).

In definitiva, possiamo dire che la MotoE si è avvicinata alle altre classi e la sensazione è che possa esserci ancora tanto margine di miglioramento, trattandosi solo del primo anno targato Ducati.

Italia, abbuffata di vittorie e podi in MotoE


L’Italia sorride in MotoE anche grazie ai suoi piloti. In primis grazie a Mattia Casadei, primo campione da quando la classe ha assunto la titolazione di campionato del Mondo: il riminese ha ottenuto 5 successi, 10 podi (7 di fila), per un totale di 260 punti, 43 in più di un Jordi Torres che fino a metà stagione appariva imprendibile in virtù della sua costanza, ma che è poi man mano crollato sotto i colpi della furiosa rimonta del neocampione.

Molto bene anche gli altri italiani. Su 16 manche disputate, i nostri rappresentanti ne hanno vinte ben 11 (5 Casadei, 3 Ferrari, 2 Mantovani, 1 Spinelli) e sono stati capaci di monopolizzare il podio in tre occasioni (Mugello, Austria, Catalogna). Su 10 italiani partecipanti alla classe full eletric nel 2023 (9 in pianta stabile, più Andrea Migno che ha disputato solo l’ultima tappa), ben 6 sono stati capaci di prestazioni da podio: ai già citati Casadei, Ferrari, Mantovani e Spinelli, vanno aggiunti i due Kevin del SIC58 Squadra Corse Zannoni e Manfredi, entrambi in Top 3 in due occasioni.

Numeri e considerazioni che suggellano la supremazia tricolore in MotoE, classe troppo spesso guardata con eccessiva diffidenza ma che ha regalato una stagione da ricordare.

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