Moto3; Collin Veijer, l'Oranje d'Italia | ESCLUSIVA

La nostra intervista: "Sono cresciuto tra CIV Junior e CIV, dove ho capito di poter diventare un pilota professionista. Il successo di Jerez mi ha dato fiducia"

Moto3; Collin Veijer, l'Oranje d'Italia | ESCLUSIVA

Serena ZuninoSerena Zunino

21 mag 2024

Dopo due successi del colombiano David Alonso e uno del leader del campionato Daniel Holgado, a Jerez è toccato a Collin Veijer salire sul gradino più alto del podio della Moto3 con una prestazione maiuscola. Classe 2005, al suo secondo anno nel Mondiale, l’olandese era già riuscito nell’impresa di trionfare nel novembre scorso in Malesia e, tempo quattro gare, si è già ripetuto nel 2024. In Spagna ha vinto di prepotenza, gestendo al meglio la gara e difendendosi dagli attacchi nel finale di David Muñoz, che correva in casa. Una vittoria meritata per il promettente pilota dell’Husqvarna di Intact GP - poi terzo a Le Mans - sebbene non sia arrivato l’atteso duello con Alonso, caduto al primo giro. L’errore del colombiano non toglie comunque meriti a Veijer che, con la sua guida fluida, decisa e precisa, ha confermato di essere uno dei pretendenti al titolo.

Calendario Moto3 2024

Collin Veijer e il successo a Jerez


Com’è stato vincere a Jerez?

“Bellissimo, una grande soddisfazione. Peccato soltanto che Alonso sia caduto, perché penso che avremmo potuto mettere in piedi una bella battaglia fino alla fine. Mi aspettavo di dover fronteggiare un attacco all’ultimo giro, ma qui avevo già vinto in JuniorGP e, ricordandomi di quel giorno, ho agito di conseguenza e ha funzionato”.

Il secondo successo nel Mondiale è il coronamento di un percorso tra le due ruote iniziato in tenera età.

“Quando avevo tre anni mio padre – che a sua volta era stato pilota, ma aveva smesso da giovane per ragioni lavorative – mi regalò una motina e da lì cominciò tutto. E ora sono qui! Sono partito dalla mia Olanda: a cinque anni presi parte al mio primo campionato, fui terzo al primo anno, poi vinsi nella stagione successiva. Successivamente ho corso nel campionato spagnolo, dove ho chiuso terzo, poi sono arrivato nel CIV in Italia, dove ho ottenuto anche dei secondi posti in Moto3”.

Da quella Moto3 conquistata da Nicholas Spinelli (recente vincitore in Superbike nella tua Olanda) la tappa successiva è stata la Red Bull Rookies Cup.

“Sì, nel 2020 ho partecipato per la prima volta, e due anni dopo ho lottato per il titolo chiudendo secondo (dietro Jose Antonio Rueda, nde)”.

Con quale idolo sei cresciuto?

“Non ne ho mai avuto uno, neanche quando ero più giovane. Non c’erano poster di piloti o particolari gadget nella mia camera”.

 Quando hai capito di poter diventare un pilota professionista?

“All’inizio dell’esperienza in Italia con le MiniGP. In quel momento tutto si fece più serio, e vinsi il campionato. Cominciai ad andare in team più grandi e poi in PreMoto3 ero già con SpeedUp, si crearono buoni contatti. Da lì in poi me ne sono reso davvero conto”.

Eri nel team di Luca Boscoscuro, che oggi ritrovi nel Mondiale, anche se in Moto2: cosa ti ha insegnato?

“Il suo messaggio è stato quello di non arrendersi mai, davvero mai, lottare per la mia posizione ed essere veloce fin dal primo momento. Ho un buon rapporto con lui, continuiamo a parlare nei weekend di gara nel paddock”.

Ti sei presentato al 2024 dopo un’ottima crescita nell’anno da rookie: ti senti uno dei pretendenti per il titolo?

“Abbiamo buone possibilità di lottare per qualcosa di grande, ma vediamo cosa succede nella prima parte del campionato”.

Quali sono gli avversari per il titolo?

“Tanti nomi: Alonso, Holgado, Ivan Ortolà, lo stesso Rueda. Tutti spagnoli o quasi, penso che saranno loro i principali rivali da battere”.

Hai un circuito preferito sugli altri?

“Non ne ho uno nello specifico, ma se ne posso menzionare tre che mi piacciono in particolare, dico Termas de Rio Hondo, la stessa Lusail è piuttosto impressionante, e anche Misano è abbastanza buona per me”.

Non hai citato la tua Assen.

 “È vero, Assen è il circuito di casa per me, ma non mi piace tanto, non mi piacciono le curve”.

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