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Quel sorriso ritrovato

Il linciaggio mediatico, al GP San Marino 2018, e la vittoria del GP Austria di un nuovo Fenati

 

Quel sorriso ritrovato

Stefano SaragoniStefano Saragoni

22 ago 2019 (Aggiornato alle 11:32)

All’inferno e ritorno. Un viaggio lungo un anno, con qualche settimana di bonus. Ci sta, un piccolo sconto di pena, per un ragazzo che ha commesso un reato sportivo grave ma ha subìto una condanna mediatica più grande del suo gesto. Lo ricordate? Al GP San Marino del settembre scorso, Romano Fenati pinzò il freno anteriore di un avversario, Stefano Manzi, reo di averlo ostacolato poche curve prima, rischiando di provocarne la rovinosa caduta in pieno rettilineo. Le immagini del misfatto, trasmesse in diretta TV, vennero rilanciate sui social con annesso linciaggio. Inevitabile e senza appello. Per fortuna Manzi, oggetto della sua ira, riuscì a mantenere l’equilibrio e le conseguenze furono soltanto da tribunale sportivo e non penale.  
 
Romano venne squalificato fino a data da destinarsi e doppiamente licenziato, dalla sua squadra e anche da quella che lo aveva ingaggiato per quest’anno (Forward, curiosamente il team che schierava Manzi). Il mondo della moto gli fece terra bruciata intorno, salvo poi chiedersi se non fosse stato un po’ troppo severo e rispondersi che in fondo quella condanna a vita che Fenati si era detto pronto ad accettare era troppo per un ragazzo di 22 anni, anche se aveva fatto un grosso sbaglio. Così è arrivata una sanzione pesante, che l’ha interdetto dalle corse per il resto del 2018 ma gli ha dato l’opportunità di tornare in pista nel 2019. E la sua squadra, il Team Snipers, in cui militava al momento del misfatto, ha fatto il grande gesto: l’ha perdonato, offrendogli la possibilità di tornare. Un bell’atto di generosità, perché di piloti, anche forti, in giro ce ne sono tanti e non era garantito che Fenati sarebbe riuscito a gestire rabbia e rapporti in modo diverso, tantopiù alle prese con la pressione extra dell’avere tutti gli occhi addosso.  
È stata dura, ne siamo certi, ritrovare equilibrio e prestazioni. Un percorso tortuoso, carico di difficoltà. Chissà, forse è quello che gli serviva, dopo le promesse non mantenute seguite al travolgente esordio del 2012. Forse, oggi abbiamo un nuovo Romano Fenati. Sicuramente, la vittoria in Austria gli ha restituito il sorriso.  

 

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