Moto2, Arbolino: "Mi sento pronto per la MotoGP, voglio sfidare Acosta"

La nostra esclusiva: "È stato un periodo di stravolgimenti: mi sono trasferito ad Andorra, vicino al mio amico Quartararo, e sono passato in Pramac"

Serena ZuninoSerena Zunino

30 dic 2024

Arbolino: futuro in Pramac, sognando la MotoGP


Pensi di meritare la MotoGP?

“Non si tratta di merito, secondo me ‘meritare’ non è il concetto più centrato in questo caso. In tanti a volte la meritano, poi magari non più. È sempre molto sottile questo aspetto, è soggettivo. Sicuramente mi sento pronto, però bisogna sempre distinguersi nella categoria in cui si corre”.

Il prossimo anno sarà il quinto per te in Moto2.

“Passa veloce il tempo, come mi è capitato anche in Moto3. Dal primo anno che sono arrivato tutto è volato. È il momento di fare bene. Sarà una tappa molto importante. Ho molta fame”.

Andare nel nuovo Team Pramac rappresenta per te una sfida, come lo è anche lasciare Marc VDS?

“Sono cresciuto tanto con Marc VDS, come pilota, e anche come persona. Non è facile cambiare ma è un passaggio fondamentale a livello personale. Ripenso alle figure fondamentali con cui ho lavorato in Marc VDS, in primis Lucio Nicastro, il mio capotecnico che è come un fratello. È più grande di mio padre, ma per me è un fratello maggiore. Ha rappresentato veramente tantissimo per me”.

Che rapporto si è creato con lui?

“È speciale perché Lucio è sempre stato lo stesso. Non è mai cambiato nei miei riguardi, è sempre stato forte nei momenti più brutti. È un capotecnico a tutti gli effetti: chi ricopre questo ruolo al giorno d’oggi non deve soltanto ‘fare la moto’, deve stare bene on il pilota, creare un buon ambiente nella squadra, deve ridere e scherzare quando è necessario. Dal primo giorno con Lucio ho capito che mi avrebbe dato qualcosa di più, e così è stato. Mi ha fatto crescere tanto. Per lui avrò sempre un grande rispetto”.

In questo 2024 sei andato a vivere ad Andorra, come mai questa scelta?

“Avevo capito che il mio tempo a Barcellona era finito, era troppo complicata la vita lì: troppa gente e troppo casino. Soprattutto quando mi alleno non sono in quel ‘mood’. Non voglio mai trascurare gli allenamenti in moto, ma sono andato ad Andorra e ho visto che non era diverso. In questi anni avevo un po’ lasciato da parte la bici da corsa, una cosa che mi appassiona. Il trasferimento ad Andorra mi ha restituito questa passione. Sto meglio”.

Sei in buona compagnia, pensando a quanti protagonisti delle due ruote vivono nel piccolo Stato pirenaico.

“Ci sono anche tanti ciclisti, ciclisti che amano la moto, che escono con te volentieri. Troppo bello”.

Continua l'intervista nella prossima pagina

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Motosprint
Motosprint
Motosprint

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi