MotoGP, Uccio: "Rossi come Jordan e Federer: persone di un certo livello"

Dagli inizi come amico e assistente di Valentino Rossi ad oggi che ricopre il ruolo di team director: Salucci si racconta, commentando anche Acosta e Marc Marquez

Serena ZuninoSerena Zunino

Pubblicato il 21 ottobre 2025, 09:46 (Aggiornato il 21 ottobre 2025, 12:26)

Le emozioni vissute in pista con Valentino Rossi (e anche quella con Bezzecchi...)

Un tempo c’eri soltanto tu come uomo-ombra di un pilota: ora ogni protagonista ne è dotato. Quando hai capito di aver inventato davvero un lavoro?
“Mai (ride). Quando sono arrivato c’erano già degli “Uccio”, ce l’avevano Max Biaggi e Kevin Schwantz, per dirne due. Non mi devo prendere dei meriti. Gli altri forse avevano gente che lavorava per loro e non erano amici. Io sono partito come “migliore amico di Valentino” e poi sono diventato “Uccio”, ovvero l’assistente, e sono sempre rimasto il suo migliore amico. Sembra che in realtà non abbia mai lavorato! Invece portavo in giro il motorhome, prendevo gli appuntamenti con i giornalisti, seguivo le cose a casa, facevo da assistente con tuta e caschi. Non so perché poi sia diventato così popolare questo lavoro. Mi fa piacere se ho contribuito soltanto un po’ a dare lavoro a ragazzi appassionati come me”.

Per il pilota avere questa figura è un valore aggiunto?
“Io con Vale ho vissuto cose bellissime e altre difficilissime, c’era un’intesa con lo sguardo. Lui entrava nel box mi guardava, gli facevo un gesto per farglisapere che era tutto a posto. Quando entrava che andava piano gli dicevo dove sbagliava e lui si fidava. Poi si trattava di scambi di tre secondi, tra una gomma e l’altra della qualifica. Il pilota ti guarda e ha gli occhi sbarrati: del resto pochi secondi prima era a 300 km/h e i piloti hanno paura come tutti, non è vero che non ce l’hanno. Poi tornava in pista e seguiva i miei consigli. È una cosa che ti unisce, una soddisfazione".

Come paragoni le emozioni vissute accanto a Rossi e quelle che provi oggi?
“Sono diverse. Con Vale sono state bellissime, eravamo tutt’uno anche con il team. Ora la passione è sempre tantissima, ma con questo lavoro le emozioni si mescolano alla pressione. Sono un po’ più sofferte. Forse la prima vittoria in MotoGP del team con Marco Bezzecchi, nel 2023 in Argentina, è stata paragonabile a livello di emozioni a una vittoria di Vale”.

Chi è Valentino Rossi per te?
“È un ragazzo fantastico, unico, anche dal punto di vista umano. Per me è una spalla, un punto di riferimento, una stampella di cui ho sempre avuto bisogno. È un amico, un fratello, spero che tanti prendano spunto da lui, che lo prendano come riferimento. Ma non necessariamente come pilota. Ho conosciuto grandi sportivi grazie a lui, da Michael Jordan a Ronaldo a Roger Federer, gente di questo spessore e sono tutti come Vale: persone di un certo livello. Al di fuori dell’ambiente sportivo sanno il fatto loro, hanno sempre una parola per tutti, hanno il guizzo, sono intelligenti. Servirebbero più persone così nel Mondo”.

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