5 set 2025
Il quarto tempo finale di Marc Marquez al termine del venerdì di Barcellona, rappresenta un inizio di week-end in sordina rispetto alle recenti uscite, tuttavia, lo spagnolo, pur non nascondendo di aver riscontrato alcune difficoltà, resta ottimista: "Per me essere al Montmeló non è andata male, anche se stiamo soffrendo di più rispetto a Balaton Park. Ho iniziato già dalla FP1 spingendo forte per capire qual era il mio limite, che è uno dei miei punti di forza: se voglio arrivarci subito, ci riesco. Infatti sono partito con un 1’31.9 e poi ho lavorato sul passo. Al momento non sono il più veloce: Alex lo è, ma non siamo lontanissimi. Domani vedremo se potremo migliorare. Io devo affinare il mio stile di guida e spero che il team mi aiuti a essere ancora più vicino ad Alex".
L'otto volte iridato ha spiegato le attuali differenze che stanno, al momento, rendendo Alex, il più veloce tra tutti: "Oggi ero più lento nelle curve veloci a destra, soprattutto nelle ultime due, dove ho avuto qualche difficoltà con l’anteriore. È lì che Alex è stato più forte con la Ducati. Nel resto del tracciato non ero male, ero dentro i miei limiti. Se lui ha ancora margine proprio in quei punti, sarà complicato: magari proverò a compensare nelle curve a sinistra, ma se nell’ultima parte di pista sarà più veloce, per me sarà difficile attaccare, anzi rischierà di attaccarmi lui. Arrivare insieme fino alla fine sarebbe comunque un buon risultato".
Il campione di Cervera ha parlato dell'ipotesi relativa ad una mancata vittoria a Barcellona: "Alla fine, in un campionato di 22 gare, non puoi essere sempre il più veloce di tutti. Il mio obiettivo è raccogliere più punti possibili nelle gare favorevoli e limitare i danni in quelle più difficili, restando comunque in lotta per podi e vittorie. Se perderò, pazienza, l’importante è restare competitivo".
Con il titolo mondiale sempre più vicino, l'obiettivo del campione di Cervera è quello di restare concentrato, mantenendo la solità mentalità vincente: "La mentalità non cambia nemmeno ora che siamo vicini al titolo. Ho imparato che quando un campionato finisce e hai raggiunto il tuo obiettivo, inizia subito la stagione successiva, quindi bisogna mantenere sempre lo stesso approccio. Sarà difficile accettare che magari domani, domenica o a Misano potrei non avere la possibilità di vincere. Finora ho 7 vittorie quest’anno, 14 in totale, e so che non è normale, ma serve la giusta mentalità per continuare. Non è facile mantenere la stessa intensità fino a Valencia, però mi piace la pressione: lavoro meglio sotto pressione".
Richiamando l’esempio di Agostini, che in passato smise di correre dopo aver conquistato il titolo, il pilota ha chiarito di non condividere quell’approccio e ha spiegato al tempo stesso le difficoltà legate al tracciato di Montmeló: "Nel passato c’erano piloti che, una volta vinto il titolo, decidevano di non correre più fino alla fine, come Agostini. Io no, non mi piace l’idea.Vincere il campionato è fondamentale, ma bisogna continuare a lavorare pensando al futuro. Per quanto riguarda la pista, la superficie ormai è deteriorata e il grip è molto basso. Credo che questa sia una delle ragioni principali per cui tutti i costruttori sono così vicini, perché il limite lo fa l’aderenza. È uno dei circuiti più difficili da interpretare".
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