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Mirko Colombi
19 lug 2025 (Aggiornato alle 10:22)
Le nuvole grige - anzi, nere - sono andate via, evviva! Questo il commento degli addetti ai lavori presenti a Brno, nel Gran Premio Repubblica Ceca ad assegnare la casella più avanzata del weekend. Lo avrete intuito: in condizioni di sole e asciutto, la MotoGP ha offerto spettacolo, in qualifiche in cui sorpassi e bagarre hanno anticipato la caduta di Marc Marquez. L'otto volte iridato, in quel momento secondo ma con tempi in miglioramento, così è rimasto: ne ha approfittato Pecco Bagnaia, che torna in Pole Position dopo mesi.
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La pioggia devastante caduta ieri aveva messo in difficoltà alcuni piloti, agevolandone altri. E' stato anche un venerdì nel quale cogliere l'attimo fuggente - o sfuggente - ha pesato, perciò i primi 10 si erano già assicurati la Q2, mentre il resto della griglia si è visto costretto alla Q1.
Sono riusciti ad aggiudicarsi il transito Pecco Bagnaia e Raul Fernandez, quindi una Ducati Lenovo Desmosedici e l'Aprilia Trackhouse RS-GP. Restano fuori Fabio Di Giannantonio e Luca Marini, tra gli altri, come Fermin Aldeguer e Brad Binder.
Per Pecco Bagnaia si tratta della trentaduesima volta da palo, conto includente Moto3, Moto2 e MotoGP. Il numero 63 è stato bravo, in reazione al difficile venerdì condizionato dalla pioggia. La Ducati ha l'italiano davanti a tutti, con Marc Marquez secondo.
E 'successo che, nel tentativo decisivo, il catalano abbia perso il controllo della sua Desmosedici. Ruzzolando, è andato anche a picchiare contro le barriere, per fortuna rialzandosi: "Comunque contento della seconda casella, peccato ovviamente per la caduta. Ho visto un fumo bianco, mi sono distratto, ho pinzato troppo forte in ingresso curva". Sì, perché prima di lui, era cascato Johann Zarco.
Fabio Quartararo e Yamaha in terza posizione, ma si sa: il francese e la M1 viaggiano forte sul giro secco. Appena dopo, l'Aprilia di Marco Bezzecchi, Joan Mir su Honda, Raul Fernandez, Pedro Acosta sulla KTM, Alex Marquez, lo stesso Zarco, Jack Miller, Enea Bastianini e Jorge Martin. Niente male il numero 1.
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