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“Potrò farlo una volta che su un tracciato, che può essere qui o l’Austria, qualcuno sarà più veloce di me” dice lo spagnolo di Ducati nel giovedì della gara ceca
Marco Pezzoni
17 lug 2025
Reduce dalla fantastica doppietta nel “suo” Sachsenring, Marc Marquez arriva alla gara numero 12 della stagione con un vantaggio tale sul fratello Alex e Pecco Bagnaia da poter gestire i punti da qui a fine stagione. Ma non è nel repertorio del nuovo Marquez gestire già a metà stagione il distacco con gli avversari
“Quando si ha buona base – esordisce Marquez – la base di partenza deve poi essere quella. Sto usando lo stesso set up dal Mugello, cambio solo un pochino le molle. Mi sento comodo, sarà interessante perché arriviamo da una pista piccola con poco grip su una pista più grande e con tanto grip. Vediamo cosa possiamo fare.”
Poi aggiunge: “Arriviamo a Brno con più punti di vantaggio di quelli che mi aspettavo ad inizio stagione, speravo di lottare per il titolo e questa era l’intenzione ma non con questo vantaggio ma mancano ancora undici gare e quello che è successo nelle prime undici può succedere anche nelle prossime.”
Sul fatto di gestire punti dice: “Quando ho feeling posso spingere, non è come nella Sprint in Germania che ho spinto senza avere feeling. Sentivo di poter fare quei tempi ed è per quello che ho spinto ma per me ora è troppo presto per gestire il vantaggio di punti che ho. Si può gestire solo quando si fa fatica in una pista, che può essere questa o l’Austria, capendo che un pilota è più veloce e quindi si portano a casa punti. Ci sono ancora undici gare, non si può andare in pista pensando a non prendere rischi e non cadere. Non voglio mai cadere, ma quando sono caduto ad Austin e Jerez ero molto rilassato. Devo avere questa tensione e la stessa mentalità.”
La pista ceca è un’altra di quelle che va piuttosto a genio a Marc, avendo vinto quattro volte nella sua carriera (tre in MotoGP ed una in Moto2), ma in altre occasioni è stato abbastanza conflittuale il rapporto. “Sono curioso. Ci sono stati anni nei quali Brno mi è andata a genio e altri nei quali ho sofferto, come nel 2014 quando si è interrotta la striscia. Vediamo. La teoria è che l’asfalto nuovo assorbe molti problemi e si apre. E a volte se con l’asfalto nuovo ci sono meno cadute, a volte ce ne sono di più perché non si è cercato il limite.”
Sull’adattarsi a diverse situazioni spiega: “Se fosse stato un circuito nuovo avrei avuto un vantaggio ma è una pista sulla quale abbiamo già girato. Anche se sono passati quattro anni senza girarci, alla fine delle FP1 la maggior parte dei piloti avrà già i riferimenti giusti e si ricorderà guardando i video come si guidava ed i punti di frenata. E quindi anche i tempi saranno simili a quelli di tutto il fine settimana.”
Come diceva in precedenza, dal Mugello Marc ha trovato una buonissima base che gli permette solamente di modificare un po’ le molle. Ma è nel test di Aragon che ha avuto modo di “giocare” con i vari set up pensando ad ogni tipo di pista e il grip che offre. “Stavamo già giocando con i set up pensando alle piste ed al grip che offrono e dal mio stile di guida. Delle volte si vuole guidare in un modo ma si guida in un altro. Ora ho una buona stabilità ma non sto guidando con un setting diverso dalle altre Ducati, guidiamo tutti con gli stessi numeri.”
Sui cambiamenti nelle ultime settimane spiega: “Ho cambiato un po’ di cose ma non il mio metodo di allenamento, mi alleno allo stesso modo. Ho fatto “all in” sul rosso, dovendo sacrificare alcune cose per raggiungere i miei obiettivi.”
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