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“Finchè ho il supporto dal davanti riesco ad essere veloce, appena cala mi tocca fare il gambero e lo spettatore in attesa di errori” commenta Pecco dopo il quarto posto
Marco Pezzoni
22 giu 2025
Un quarto posto alle spalle di Di Giannantonio che non rende giustizia a Pecco Bagnaia dopo una gara nella quale ha dato tutto e offerto un bel duello iniziale con il compagno di squadra Marc Marquez, poi vincitore del Gran Premio d’Italia
“I primi giri non bastano – esordisce Bagnaia a Sky – ho dato tutto come sempre e oggi ho fatto quarto, a casa davanti ad un pubblico meraviglioso ho fatto quello che potevo. Quando mi sono messo davanti per cercare di stare davanti, stavo cadendo all’ultima curva. Purtroppo è così, finchè ho grip davanti, finchè ho un po’ di supporto dal davanti che non mi si muove e non mi si chiude riesco ad essere veloce, ma appena cala un po’ mi tocca fare il gambero come il resto di questo inizio anno; nonostante io ci provi non c’è via di uscita, ho fatto per l’ennesima volta una gara nella quale sto a guardare i primi due, questa volta i primi tre perché mi ha passato anche Diggia, sto a 7-8 decimi, provo a portarmi sotto perché penso di poter passare e appena arrivo mi si chiude davanti, devo aspettare che qualcuno faccia un errore.”
Poi prosegue: “Non è bello così, so di poter vincere le gare, so di poter essere quello dei primi giri, purtroppo devo accettare che quest’anno o almeno fino a qui non ho mai avuto la possibilità di arrivare fino a fine gara a lottare per provare a vincere.”
Quello che sta frenando Pecco nel poter lottare alla pari con i fratelli Marquez è la stabilità dell’anteriore per tutta la gara, e la gara di oggi è stata la fotografia di come il problema sia ingigantito nonostante un primo terzo di gara favoloso. “Negli ultimi anni ho sempre avuto grandissimo supporto dalla gomma davanti negli ingressi di curva, piuttosto era il dietro che a volte calava un po’. Adesso capita che ho tantissimi movimenti sul davanti anche nei turni di prova, appena cala un po’ non è stabile e in più, come successo oggi, se c’è un buco sulla gomma dietro non aiuta. Sicuramente qualcosa da provare di diverso c’è, dopo 9 weekend di gara siamo sempre allo stesso punto. Se stacco completamente di traverso vado lungo perché il posteriore non mi aiuta, se stacco dritto mi si chiude il davanti; non ho una grandissima via di mezzo, devo provare a fermarla molto da dritta e quando ho portato dentro la moto devo sperare di aver rallentato abbastanza. E’ molto particolare il feeling di quest’anno, ho sempre portato io in giro la moto facendo quello che volevo mentre quest’anno sono in balia di quello che mi chiede di fare lei e ogni volta che provo a imporre un mio ingresso il davanti mi abbandona subito. E’ un limite, dopo 9 gare ancora non abbiamo trovato la quadra.”
Poi aggiunge: “C’è un problema, non stiamo riuscendo a risolvere niente. Nessuno mi sa spiegare come mai quest’anno non riesco ad andare come ho sempre fatto. Battere i pugni con qualcuno non so a cosa porterebbe, stanno lavorando tutti, nessuno escluso. Non stiamo andando da nessuna parte, miglioriamo poco.”
Sul regolamento 2026 ammette: “Se per caso dobbiamo rimanere esattamente con la stessa moto è un problema, se non risolviamo niente quest’anno. Sono passate 9 gare e il mio problema è sempre quello, il DNA della moto si fa fatica a cambiare. Spero di trovare la quadra altrimenti sarò nei guai per due anni.”
Pur essendo le due moto, GP24 e GP25, è evidente che qualcosa di diverso ci sia, soprattutto all’anteriore se Bagnaia è da nove gare che ci litiga e non riescono a trovare un rimedio. “La moto tecnicamente è molto simile alla 24, anche nel 2023 quando il feeling era perfetto avevo comunque un davanti molto stabile, così come gli anni prima. Quest’anno quella stabilità non c’è, muove tanto e non c’è modo di fermarlo.”
Sulle differenze con Marquez ammette: “Marc entra in curva sottosterzando e lo aiuta a farla girare, forza molto con gomito, ginocchio e gas e riesce a gestirla bene, io che ho sempre guidato con il davanti la subisco molto di più.”
Parlando di Assen dice: “Assen è una pista sulla quale contano e sono fondamentali il feeling con il davanti e la stabilità e se anche lì mi dovessi trovare come qui farei molta fatica.”
Infine, commenta il suo passaggio in Direzione Gara: “Quello è stato un contatto di gara, ma poi oggi in generale non hanno penalizzato cose in Moto3 abbastanza evidenti. Penso che sia stato solo un chiarimento, non so cosa abbiano detto a Marc. Per me era un contatto di gara, lui ha aspettato ad aprire il gas perché non voleva che incrociassi.”
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