Marco Bezzecchi hai nei cordoli tricolori del Mugello un Gran Premio MotoGP di Italia interpretabile da possibile eroe nazionale, per un team Aprilia visto precedemente in azione nella giornata di test tenutasi ad Aragòn: "Al Motorland abbiamo provato un po' di cose" spiega "ci sono stati due tipi di feedback: positivi e negativi. Tentativi di Time Attack non sono usciti male, ma è anche vero che la pista era molto gommata. Ma chi se n e importata, perciò adesso vedremo se anche qui il nostro percorso di crescita continuerà".

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Il romagnolo numero 72 descrive l'ambiente: "ll Mugello è un tracciato unico, magari più fluido di Aragòn, ma vediamo come va. Casanova-Savelli e Arrabbiata Uno i punti preferiti, in particolar modo l'Arrabiata.  Percorrere quel tratto con la MotoGP è tanta roba. Caldo? Fatta la Thailandia, direi che siamo a posto. Il Mugello è però più faticoso di Buriram, vedremo se abbiamo lavorato bene a casa. Sempre speciale correre al Mugello, un piacere farlo da pilota ufficiale Aprilia. Comunque, alla fine, è come sempre. Cercherò di mantenere la calma".

Marco riceve la stessa domanda da mesi: come fare senza Jorge Martin? Ecco la risposta: "Ci sono dei pro e contro. I pro: ho l'attenzione massima da tutti, sebbene sia sicuro che comunque l'avrei avuta. Ogni ingegnere dal mio lato del box, cosa molto figa. Il contro: sviluppare la RS-GP da solo. Avere un secondo parere è importante, anche perchè forse, avremmo accelerato il processo di crescita. Lorenzo Savadori ha fatto un lavoro mostruoso. Senza di lui sarebbe stata dura. Un grande, oltre alla gente che lavora a casa e in pista".

Bezzecchi conclude col concetto fondamentale, la ricerca del primo posto: "Una l'ho vinta, adesso sono concentrato per fare bene. Era ovvio ci fosse pressione, calata un po' dopo Silverstone. Alla fine, sei la faccia di una azienda. La pressione c'è ancora, io sono esigente con me stesso, quindi voglio vincere ancora e salire sul podio. Più volte possibile".

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