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In vista delle due gare sul tracciato toscano, ripercorriamo il capolavoro del pilota Yamaha nell’ultimo giro di quell’anno
Marco Pezzoni
18 giu 2025
Il tracciato del Mugello ha sempre regalato delle gare spettacolari, ma mai nella storia del Gran Premio d’Italia si è assistito ad un arrivo in volata come nell’edizione del 2016, cortesia della tenacia di Jorge Lorenzo e della sua Yamaha contro un Marquez convinto di aver vinto all’uscita della Bucine
Rivediamo insieme i fatti di quel Gran Premio
Il contesto del campionato e le qualifiche
Sull’onda lunga di quanto successo a fine 2015 e le polemiche che ne sono seguite, parte la stagione 2016 con Lorenzo voglioso di tenersi il numero 1 e con Marquez e soprattutto Rossi con il dente avvelenato per il finale della stagione precedente. Il Gran Premio d’Italia è la sesta prova della stagione 2016, nelle precedenti 5 due vittorie pari per Lorenzo e Marquez mentre Rossi ha trionfato a casa dei rivali.
In qualifica Valentino Rossi si prende una clamorosa pole position in 1’46”504 davanti a Maverick Vinales ed Andrea Iannone, con Marquez e Lorenzo in seconda fila. Lontanissimo invece Andrea Dovizioso, 13° con l’altra Ducati ufficiale persino dietro al collaudatore Michele Pirro.
Warm up: il dosso indigesto
Il warm up della domenica mattina è un turning point clamoroso in ottica gara: Jorge Lorenzo rompe il motore della sua M1 in pieno rettilineo principale del tracciato toscano. Rumor del tempo dicevano che la causa della rottura del motore di Jorge risiedesse nel dosso che c’è sul rettilineo prima della staccata della San Donato. In Yamaha cambiano l’unità dello spagnolo per la gara ma non quella di Rossi, ritenuta in grado di poter disputare la gara.
La gara: Rossi rompe, Lorenzo beffa in volata Marquez
Quanto successo nel warm up non lascia più di tanto tranquilli i tecnici Yamaha sull’arco della durata del Gran Premio d’Italia. Lorenzo e Marquez partono benissimo dalla seconda fila andando subito al comando. Nei primi giri di gara però è combattivo anche Valentino Rossi che rimane incollato al compagno di squadra Lorenzo e davanti a Marquez. Da dietro Dovizioso ha fatto una super rimonta arrivando al quarto posto dalla P13 di partenza.
Quando mancano 15 giri alla fine il primo ed unico colpo di scena della gara: Rossi sbaglia la frenata della seconda chicane e rientra dietro anche a Pirro e poi rallenta vistosamente. Dopo le due Arrabbiate la sua M1 inizia a fumare ed in uscita dalla Scarperia-Palagio il motore esplode in una nuvola di fumo bianco. Silenzio tombale sul Mugello.
La gara prosegue apparentemente senza sussulti fino agli ultimi giri con la battaglia tra Lorenzo e Marquez per la vittoria della gara, mentre dietro di loro battagliano Iannone e Pedrosa per l’ultimo posto sul podio.
Lo spettacolo degli ultimi giri. Con Rossi out, tutto l’interesse si sposta su chi vincerà la gara tra un Lorenzo al limite della perfezione cronometrica ed un Marquez con una Honda decisamente ballerina.
Al terz’ultimo giro Marc infila Lorenzo alla San Donato ma la staccata è troppo profonda e finisce lungo, lasciando respiro al connazionale. Il penultimo giro passa “tranquillo” con Marc che ricuce lo strappo su Lorenzo.
Ultimo giro. Jorge protegge la staccata della San Donato ma Marc lo infila dopo alla Materassi-Borgo San Lorenzo e prova a prendere margine. Lorenzo non molla e gli si rifà sotto al Correntaio. Prende in contropiede Marc all’ingresso delle Biondetti ma esce più lento e Marquez lo ripassa. Marc chiude la porta a Jorge alla Bucine e sembra avere la vittoria ma esce dall’ultima curva un po’ troppo sul cordolo esterno, Jorge lo brucia in volata per soli 19 millesimi.
Con il senno di poi se Yamaha avesse cambiato anche il motore di Rossi probabilmente ci sarebbe stato un duello a tre per la vittoria...
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