Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato francese, dove nel fine settimana si svolgerà il sesto appuntamento del Motomondiale
Con ancora negli occhi la prima (vera) vittoria in carriera in MotoGP di Alex Marquez a Jerez che gli riconsegna la leadership del campionato grazie alla P12 del fratello Marc, il paddock della MotoGP riparte da un’altra venue storica del Motomondiale, il Gran Premio di Francia sul tracciato Bugatti di Le Mans.
Il Gran Premio di Francia è entrato ufficialmente nel calendario del Motomondiale nel lontano 1951, dopo che dal 1920 al 1939 e nel 1949-1952 si sono disputate delle edizioni non valide per il campionato. Negli anni si è corso su diversi tracciati: Albi (1951), Rouen (1953), Reims (1954-55), Clermont Ferrand (1959-64, 1966-67, 1972-1974), Paul Ricard (1973, 1975, 1977, 1980-81, 1984, 1986, 1988, 1991, dal 96 al 99), Nogaro (1978, 1982), Magny Cours (1992), Le Mans (1969-70, 1976, 1979, 1983, 1985, 1987, 1989-90, 1994-95 e dal 2000 ad oggi)
Come accennato poco fa, storicamente il Gran Premio di Francia ha variato la sua sede sui diversi tracciati che la Francia propone, senza però trovare una sede fissa per la gara. Con il tracciato del Paul Ricard acquistato da Bernie Ecclestone nel 1999 per farne la sede dei test di Formula 1, il Motomondiale si è trovato “costretto” a virare su Le Mans.
Il circuito Bugatti di Le Mans è stato progettato e costruito nel “lontano” 1966 su impulso dell’Automobile Club de l’Ouest (gli organizzatori della 24h di Le Mans auto e moto) per ospitare competizioni diverse dalla 24h di Le Mans. Il tracciato è stato costruito utilizzando una parte del circuito de la Sarthe (il tratto iniziale e la parte dei box).
Si tratta di un tracciato lungo 4,19 km con 14 curve, 5 a sinistra e 9 a destra, una sede stradale larga 13 metri ed un rettilineo di quasi 700 metri (quello tra l’uscita della Garage Vert e la chicane 7-8 Chemin aux Boeufs).
Incidenti
Nella storia di Le Mans, cinque sono gli incidenti degni di nota: Simoncelli-Pedrosa nel 2011, il violento incidente di Jack Miller nelle FP4 del 2017, la maxi-caduta in Moto3 nel 2017, il bruttissimo highside di Luca Marini in Moto2 nel 2020 e la caduta “spettacolare” di Rins nel 2022
Quando si parla di stagione 2011, è inevitabile far riferimento ad alcuni momenti-chiave di quella stagione finita tragicamente con la morte di Simoncelli. E proprio il Sic a Le Mans finisce al centro delle polemiche per il contatto che manda al tappeto Pedrosa. Il fattaccio si compie ad 11 tornate dalla fine. Alla chicane Chemin aux Boeufs, Simoncelli attacca all’esterno Pedrosa, i due si toccano e lo spagnolo finisce per terra fratturandosi la clavicola destra.
Violento l’impatto avuto da Jack Miller durante l’ultimo turno di prove in vista delle qualifiche del 2017. La moto dell’australiano, avvicinandosi alla staccata della Dunlop Chicane, ha un imprevisto scatto verso il muro esterno. L’allora pilota Honda Marc VDS ne esce miracolosamente illeso.
Scene da “tutti giù per terra” nei primi giri della gara di Moto3 del 2017. Per l’olio perso dalla moto di un altro pilota, alla curva 6 finiscono a terra Fenati, Martin, Bulega, Guevara, Bastianini, Loi, Antonelli, Arenas, Canet, Binder, Toba, Migno, Danilo e la Herrera. Lo stesso Bulega, Antonelli e Mir verranno poi portati al centro medico per accertamenti. Per la cronaca sarà Mir a vincere la gara, accorciata a 16 giri “grazie” alla caduta di Fenati mentre era in testa.
Nella particolare stagione 2020 iniziata a luglio, il Gran Premio di Francia è stato calendarizzato ad ottobre con tutte le conseguenze climatiche del caso. Nel corso delle FP2 della Moto2 Luca Marini, nel tratto tra curva 5 e curva 6, ha un bruttissimo highside. La sua Kalex lo lancia per aria ed il povero Marini ricade pesantemente a terra picchiando schiena, gomito e caviglia e presentandosi alle FP3 con una stampella.
Nel 2023 è stato Alex Rins a rendersi protagonista di una caduta tanto spettacolare quanto pericolosa, un classico del primo tratto di pista di Le Mans già teatro dei salvataggi di Zarco e Bezzecchi. Lo spagnolo di Suzuki ha perso la moto in staccata tagliando sulla sabbia e cadendo poi per il contatto sul cordolo.
Cose bizzarre
Le Mans non è teatro solamente di incidenti. Negli ultimi anni tra Moto3 e MotoGP si sono viste un paio di cose bizzarre: Kornfeil che decolla sulla moto di Bastianini scivolato davanti a lui, Mir “rialzato” dalla ghiaia dopo la caduta.
Siamo nel 2018, il teatro dell’impresa è l’uscita dell’ultima curva che immette sul rettilineo di partenza. Bastianini scivola, fin qui tutto normale, se non fosse che Jakub Kornfeil dietro di lui non riesce ad evitarlo e letteralmente usa la moto di Enea come “trampolino” riuscendo a non cadere e riprendere la gara.
L’altra cosa bizzarra è successa in MotoGP con Joan Mir nel warm up della gara. Il teatro è sempre la staccata della Dunlop Chicane, Joan perde il controllo della sua Suzuki e scivola via. Mentre la moto continua la sua corsa, Joan dopo aver rimbalzato sulla sabbia viene rialzato dalla ghiaia stessa.
I punti di frenata più difficili del tracciato francese sono: la Dunlop Chicane, frenata molto difficile arrivando dal curvone dopo il rettilineo; curva 6, molto facile perdere l’anteriore in inserimento; curva 8, la Garage Vert, doppia curva a destra nella quale è molto facile perdere la moto (Marquez ha fatto un salvataggio dei suoi in ingresso); curva 9-10 Chemin aux Boeufs; doppia curva a destra 13-14.
I punti invece di sorpasso sono: Dunlop Chicane (3-4), dove peraltro si vedere la maggior parte dei sorpassi (vedere la battaglia Rossi-Stoner del 2012 sul bagnato), Garage Vert (doppia destra della 8), Chemin aux Boeufs (chicane 9-10), Garage Bleu (11-12) ma con il rischio dell’incrocio di traiettoria dell’avversario e per finire l’azzardo da ultimo giro della 13-14.
Il Gran Premio di Francia taglia quest’anno il traguardo delle 68 edizioni così suddivise: 34 a Le Mans, 13 al Paul Ricard, 10 a Clermont Ferrand, 2 a testa a Rouen, Reims e Nogaro, 1 a testa a Magny Cours e Albi.
La primissima edizione del Gran Premio di Francia valevole per il Mondiale si disputò ad Albi nel 1951 con i successi di Bruno Ruffo in 250, Geoff Duke in 350 e Alfredo Milani in 500, mentre la prima gara disputata a Le Mans è del 1969 con i successi di Aalt Toersen in classe 50, Jean Aureal in 125, Santiago Herrero in 250 e Giacomo Agostini in 500.
L’edizione dello scorso anno ha visto invece i successi di David Alonso in Moto3, Sergio Garcia in Moto2 e Jorge Martin in MotoGP, oltre alla doppietta di Nicholas Spinelli nelle due gare di MotoE.
Per quanto riguarda la MotoGP, Pole 2024 ed All Time Lap Record sono di Jorge Martin in 1’29”919 mentre il nuovo giro record in gara è di Enea Bastianini in 1’31”107
Per quanto riguarda la Moto2, Pole 2024 di Aron Canet in 1’35”037 mentre l’All Time Lap Record è di Manu Gonzalez in 1’34”868. Il nuovo giro record in gara è di Aron Canet in 1’35”796
Per quanto riguarda la Moto3, Pole 2024 ed All Time Lap Record sono di David Alonso in 1’40”114 mentre il nuovo giro record in gara è di Joel Esteban in 1’41”059
Per la MotoE, la pole dello scorso anno è di Hector Garzo in 1’39”995, suoi sono anche l’All Time Lap Record ed il giro record in gara in 1’39”882 fatto segnare in gara-1 al giro 3
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