GP Spagna, Alex Marquez: “Alla 5 andavo più forte di Marc ma non ho calcolato bene la distanza”

“Ho un piccolo infortunio al braccio ma è normale quando si cade ad alta velocità” commenta lo spagnolo di Gresini dopo il primo tempo nelle Practice

GP Spagna, Alex Marquez: “Alla 5 andavo più forte di Marc ma non ho calcolato bene la distanza”
© Luca Gorini

Marco PezzoniMarco Pezzoni

25 apr 2025

Il venerdì di Jerez si chiude all’insegna di Alex Marquez che conferma quanto di buono visto al mattino anche nelle Practice del pomeriggio, nonostante una scivolata ad inizio turno ed un piccolo problema al braccio sinistro.

 

Ho un piccolo infortunio al braccio – commenta lo spagnolo di Gresini a Sky – ma è una cosa normale quando si cade ad alta velocità ma niente di preoccupante. Dopo la caduta sono riuscito ad essere veloce, abbiamo aspettato un po’ nel box perché se fossimo usciti saremmo stati un po’ incasinati con le gomme. So perché sono caduto.”

 

Poi aggiunge: “Arriviamo da circuiti molto grandi e con velocità molto alte, qui la velocità è più bassa e non ho visto il limite, per quello sono caduto entrambe le volte, stamattina ed oggi pomeriggio. Sia stamattina che oggi pomeriggio dopo le due cadute sono stato veloce. Ho la velocità ma devo essere più calmo e preciso.”

 

Alex Marquez tra il primo tempo dopo la caduta e girare insieme al fratello Marc

Come dicevamo in precedenza, Marquez jr dopo le due cadute è rientrato in pista risultando il più veloce sia al mattino che nel pomeriggio. “Devo fare così. Quando un pilota sa di aver sbagliato, l’unico modo per chiedere scusa al team è rientrare in pista e andare subito veloce e fare le cose bene. Quando sono tornato in pista, ero concentrato, ho fatto tutto bene. Ho aspettato 40’ sul camion ma sapevo quello che dovevo fare. Non devo fare più certi errori, ma sono contento di aver fatto quello che si è visto in pista.”

 

Sul girare in pista con il fratello dice: “Quando siamo usciti dal box mi sono messo dietro di lui per osservarlo soprattutto nelle 3-4 curve a sinistra dove lui è molto forte, la 4, la 7 e la 8. Ho capito che il modo migliore per imparare a far meglio quelle curve è standogli dietro. Alla 5 invece andavo più veloce di lui ma non ho calcolato bene la distanza. L’ho imparato in ottica gara. E’ sempre bello vedere come guida Marc, sempre molto preciso e non fa errori.”

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