MotoGP, Dovizioso svela la situazione catastrofica della Ducati post Rossi

MotoGP, Dovizioso svela la situazione catastrofica della Ducati post Rossi© Gold&Goose

La Casa bolognese oggi la troviamo vincente e dominante, ma per arrivare fin qui la strada è stata lunga e un pezzo l'ha percorsa il forlivese

13.12.2024 ( Aggiornata il 13.12.2024 10:32 )

Prima di Francesco Bagnaia, chi aveva provato a portare Ducati al successo è stato Andrea Dovizioso. Senza però riuscirci. Il forlivese è stato per tre volte vice- campione del mondo, dal 2017 al 2019, chiudendo sempre dietro a Marc Marquez, colui che proprio dal 2025 sarà un pilota ufficiale della Casa bolognese. Il “Dovi” ha vissuto gli anni cruciali di Ducati, dal 2013 quando erano ben lontani dall’essere competitivi.

Dovizioso e gli anni di caos in Ducati: la sfida di competere senza struttura


Dovizioso ripercorre i suoi anni in Ducati e nel documentario di Dazn Spagna “La vida en rojo”: “Quando sono arrivato, c'era molta confusione. Gli ingegneri e le persone all'interno della Ducati avevano abbastanza qualità, ma c’era il caos. Non c'era una gerarchia chiaramente definita”. Di quegli anni ha raccontato ancora: “La Ducati non era complicata, semplicemente non funzionava. Perdevamo 40 o 45 secondi alla fine di ogni gara. La moto non era competitiva. Non c'era lavoro produttivo. Non c’era una pianificazione sensata e quando rimani indietro per così tanti secondi alla fine delle gare e non vedi alcun miglioramento, diventa tutto molto faticoso.

Il potere che ha avuto Gigi Dall'Igna


Tutto cambiò con l’arrivo del direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna: “Lui è riuscito subito a portare chiarezza nell'intero lavoro, consentendo di ridurre il divario fino a farlo scomparire. Ci abbiamo messo molti anni, ma è normale perché gareggiavamo anche contro le case giapponesi, che a quel tempo erano molto forti, con piloti molto forti”. Proprio il binomio Marquez-Honda ha fatto sì che Dovizioso non centrasse l’obiettivo, ma anche grazie al suo lavoro qualche anno dopo Ducati è salita sul tetto del mondo, e continua a starci.

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