La squadra di Paolo Campinoti, dopo i team ufficiali Honda e Yamaha, è quella più longeva nel panorama della Top Class
Pramac Racing, oltre ad essere la squadra satellite di Ducati, è una delle squadre più longeve nel paddock del Motomondiale (escludendo Honda Repsol e Yamaha) da quando esiste la MotoGP, ovvero dal 2002. Parliamo quindi di 22 anni di presenza ininterrotta nella Top Class.
L’avventura della squadra di Paolo Campinoti nel Motomondiale inizia nel 2002 con la Honda NSR500 gommata Dunlop ed il giapponese Tetsuya Harada. La stagione si rivela molto difficile, le 500 e le Dunlop soffrono le MotoGP gommate Michelin, Harada non va oltre l’undicesima posizione finale in campionato con soli 47 punti
L’anno successivo Pramac sceglie ancora Giappone per la nuova stagione affidandosi a Makoto Tamada ed alla RCV211. Il giapponese ripaga il team con un grande terzo posto in Brasile e chiudendo la stagione al nono posto con 87 punti. Nello stesso anno ed anche nel 2004, Pramac supporta il team Pons. E proprio nel 2004 Tamada passerà al Pons Racing sviluppando le gomme Bridgestone e vincendo sia ad Assen che in Brasile.
Nel 2005 il team Pramac ed il team D’Antin si fondono creando il team Pramac D’Antin e prendendo in gestione le Ducati Desmosedici del 2004. La stagione non è delle più rosee, con soli 25 punti raccolti da Rolfo durante tutto l’anno per una decima posizione finale. Nel 2006 Hofmann, Cardoso e Ivan Silva raccolgono solamente 33 punti per una undicesima posizione a fine stagione.
Nel 2007 Barros e Hofmann portano 181 punti per una sesta posizione finale, con il brasiliano che regala alla squadra un grande podio al Mugello davanti alla Ducati ufficiale di Casey Stoner. Nel 2008 arrivano Toni Elias e Sylvain Guintoli. Lo spagnolo centra due podi, Brno e Misano, e la squadra chiude all’ottavo posto con 159 punti.
Il 2009 è un anno importante per il team. La denominazione diventa Pramac Racing e la sede si sposta in Italia, a Casole d’Elsa in provincia di Siena. Debuttano Mika Kallio e Niccolò Canepa, oltre ad Aleix Espargarò. La stagione si chiude con il titolo di Rookie of the Year per il finlandese oltre alla conferma della ottava posizione finale in campionato.
Nel 2010 Kallio ed Aleix Espargarò confermano la posizione dell’anno prima (terzo anno consecutivo in ottava posizione) con 109 punti, uno in più del 2009. Nel 2011 Pramac cambia ancora chiamando Loris Capirossi e Randy De Puniet. Capirex chiude la sua carriera a Valencia correndo con il 58 in onore di Marco Simoncelli, scomparso una settimana prima. La stagione si chiude con 92 punti e la sesta posizione in campionato.
Nel 2012 la squadra taglia un traguardo importante, dieci anni in MotoGP. L’unico pilota è Barberà che ben si comporta chiudendo all’ottavo posto con 93 punti e 10 volte in top 10 su 18 gare.
Nel 2013 arriva un riconoscimento importante per il team di Paolo Campinoti: Factory Supported Team, ovvero supportato ufficialmente da Ducati dopo questi anni di relazione con le moto di Borgo Panigale. Ducati fornirà quindi a Pramac tutto il materiale sviluppato direttamente dalla Casa. Iannone e Spies potranno lottare ad armi pari con i team ufficiali. Andrea sarà la stella della squadra mentre Spies dura solo due gare prima di subire due infortuni pesanti e saltare il resto della stagione. 121 punti ed ottavo posto finale sono il risultato di questa annata.
Nel 2014 la squadra torna ad occupare la sesta posizione finale in campionato con 155 punti, Iannone centra 11 top 10 su 18 gare ed Hernandez non sfigura nel confronto interno con il pilota di Vasto. Nel 2015 arriva lo sponsor Octo che fa cambiare il nome del team in Octo Pramac Racing, ma soprattutto arriva Danilo Petrucci al posto di Iannone passato in Ducati ufficiale. Petrux, come Iannone l’anno precedente, centra 11 top 10 su 18 gare e soprattutto il podio a Silverstone alle spalle di Valentino Rossi. 169 punti ed ancora sesta posizione finale in campionato
Il 2016 non inizia nel migliore dei modi: Petrucci si infortuna in Qatar e viene sostituito da Pirro nelle tre gare successive. Il ternano ritorna in Francia e chiude poi la stagione con 8 top 10, Redding centra il suo primo ed unico podio in MotoGP ad Assen. Pramac chiude ancora una volta al sesto posto con 161 punti.
Nel 2017 il team Octo Pramac fa ancora meglio dell’anno precedente: Petrucci centra 4 podi, Redding non sfigura nel confronto interno con il ternano e la stagione si chiude con 188 punti e per la prima volta la quinta posizione finale.
Nel 2018 Redding viene sostituito da Jack Miller, mentre Petrucci è ancora la stella del team. Il punteggio finale cresce ancora rispetto all’anno precedente e per la prima volta vengono superati i 200 punti, 235 per la precisione ed ancora quinta posizione finale.
Nel 2019 debutta in MotoGP Pecco Bagnaia, firmato da Ducati nel 2018. Il leader della squadra però è Miller, cinque i terzi posti dell’australiano, con Bagnaia che centra tre top 10 ed il quarto posto in Australia. 219 punti e sesto posto finale in campionato
Nella particolare stagione 2020 con le doppie gare in Europa per via della pandemia, il team Pramac mette insieme complessivamente 5 podi chiudendo al quinto posto con 183 punti.
Nel 2021 Miller e Bagnaia traslocano nel team ufficiale ed in Pramac arrivano Johann Zarco ed il rookie spagnolo Jorge Martin. 8 podi complessivi con la perla della prima vittoria di Martin in Stiria. 288 punti e quarta posizione finale in campionato
L’anno successivo i podi sono ancora 8, quattro per Zarco e quattro per Martin, mentre la posizione finale rimane la stessa dell’anno precedente, quarta ed i punti complessivi salgono, 318. A metà 2022 inoltre arriva lo sponsor Prima Assicurazioni che fa cambiare il nome del team in Prima Pramac Racing.
Il 2023 è forse l’anno più clamoroso per il team Prima Pramac Racing. Arriva Gino Borsoi in qualità di Team Manager, Zarco e Martin vanno a punti praticamente in quasi tutte le gare tra Sprint e Main Race comandando da subito la classifica team. Lo spagnolo, poi, vive la sua miglior stagione in assoluto in MotoGP con 4 successi nelle gare lunghe ed 8 vittorie di Sprint, mentre Zarco vince la prima gara in MotoGP in Australia. Prima Pramac Racing al termine del weekend di Lusail è per la prima volta campione team.
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Se il 2023 per il team Prima Pramac, il 2024 lo è ancora di più: nuovi colori, un Martin più forte rispetto allo scorso anno e un Morbidelli ritrovato dopo un primo periodo di ambientamento dopo l'incidente nei test privati a Portimao. Lo spagnolo va a punti in quasi tutte le gare salvo alcune eccezioni come gli zeri delle gare lunghe di Jerez e Sachsenring, la Sprint del Mugello e quella dell'Indonesia, decimo al traguardo dopo la caduta nelle battute iniziali quando era davanti a Bagnaia. In mezzo anche un erroraccio strategico nella prima gara lunga di Misano quando è entrato ai box per montare le gomme rain convinto che la pioggia scendesse più copiosa. Jorge ha sempre controllato il vantaggio in classifica su Bagnaia non perdendosi d'animo quando Pecco è passato in testa quelle tre volte in tutta la stagione ed ora si trova a Sepang con 17 punti di vantaggio ed il primo match point per il titolo. Titolo che sarebbe anche la chiusura di un cerchio per Pramac prima di iniziare una nuova vita con Yamaha.
Il bilancio di Pramac Racing, quando mancano ancora Sepang e Valencia (o chi per essa) parla di 94 podi, 23 vittorie (14 Sprint e 9 gare lunghe), il titolo team dello scorso anno ed un (possibile) titolo piloti
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