È finita nella ghiaia la prestazione del romagnolo a Mandalika, che aveva in Martin l’obiettivo principale e ammette: “Valeva la pena provarci”
Se nel Gran Premio dell’Emilia-Romagna Enea Bastianini ha trionfato, con il sorpasso su Jorge Martin all’ultima curva, il romagnolo aveva lo stesso obiettivo anche in Indonesia ma nel corso del 21esimo giro mentre era terzo è scivolato. Il pilota ufficiale Ducati aveva tutte le intenzioni di ricucire il distacco da chi lo precedeva, ma qualcosa è andato storto.
“Purtroppo ho dovuto compensare la prima parte di gara che non è andata come speravo”, ha ammesso Bastianini. “Non riuscivo a spingere e appena acceleravo perdevo il posteriore. Ci ho messo davvero tanto a mettere in temperatura la gomma. Non sappiamo ancora il perché, è andata così”. Quando poi ci è riuscito ha dato il tutto per tutto per avvicinarsi ad Acosta: “Quando ho preso confidenza, riuscivo a spingere, ma ho esagerato. Ci ho provato, volevo vincere la gara era il mio unico obiettivo. Ho sbagliato, ma non me ne pento. Valeva la pena provarci. Ora ho un pugno di mosche in mano, può capitare”.
L’obiettivo era raggiungere lo spagnolo, anche se ha spiegato: “Non so se effettivamente sarei riuscito a battere Martin, ma mi sarei potuto avvicinare. Con Pedro (Acosta) avremmo fatto sicuramente una lotta negli ultimi giri, Jorge sarebbe stato un obiettivo meno realistico”. Ora dall’Indonesia si va direttamente in Giappone per il sedicesimo GP stagionale: “Sono due anni che non corro a Motegi, però la pista mi piace e ci sono tante frenate forti. Sarà interessante scoprire come si comporta lì la Desmosedici GP24”.
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