MotoGP, Franco Morbidelli e l'emozione del primo incontro con Valentino Rossi

Il pilota Pramac ha raccontato un particolare aneddoto che lo portò ad una caduta a causa del nove volte iridato

Francesco AllevatoFrancesco Allevato

24 set 2024

Intervistato dal podcast della MotoGP, Franco Morbidelli, attuale pilota del team Pramac ma promesso sposo del team VR46 in vista della prossima stagione, ha parlato della prima volta in cui ha incontrato il suo idolo, divenuto successivamente amico, Valentino Rossi: "Quando vidi Valentino per la prima volta in pista, caddi! Ero così colpito dalla sua visione che sono finito a terra". Morbidelli ha poi spiegato come, negli anni, si è abituato alla presenza costante del nove volte iridato: "Di sicuro, con il tempo questa sensazione svanisce, ma allo stesso tempo quando sei con lui e ti fermi a pensare a cosa è capace di fare, a ciò che ha realizzato e a come lo fa ogni singolo secondo della sua vita, resti stupito. Quindi in un certo senso mi succede ancora".

Franco Morbidelli: "Rossi è il miglior pilota della storia"

L'italo-brasiliano ha ripercorso gli albori della sua carriera, spiegando come si è avvicinato all'entourage dello stesso Valentino Rossi, un percorso che l'ha poi portato ad entrare nella VR46 Academy: "Quando ho conosciuto Rossi correvo ancora con le minimoto. Mio padre, essendo stato un ex pilota negli anni '70, correva in questa zona di Pesaro, perciò quando le cose iniziarono a diventare più serie e sembrava che sarei potuto diventato un pilota, ha deciso di darmi il miglior ambiente che aveva incontrato nella sua carriera".

L'incontro con Marco Simoncelli e Valentino Rossi rappresenta un bivio nella carriera di Morbidelli, che nel 2017 divenne il primo pilota a portare un titolo mondiale (in Moto2) alla VR46 Academy: "Così ci siamo trasferiti da Roma a Pesaro, questa è la zona dove sono cresciuti i grandi campioni, e dove, secondo me, è cresciuto il miglior pilota della storia. Tramite alcuni contatti mio padre chiese a Graziano Rossi se potessi allenarmi con il figlio. Avevo 12 anni e mi allenavo già con Simoncelli e Rossi; ero completamente pazzo come pilota, ero ancora piccolo e guidavo una Yamaha 450 e già li sfidavo".

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