Il pesarese continua a ripercorrere quel 2015, nel dettaglio gli ultimi tre GP in Australia, Malesia e Valencia e quel titolo infine mancato…
Una sanzione storica di cui Rossi racconta il dietro le quinte: “Dopo la gara in Malesia mi chiamano in direzione gara dove c’erano Mike Webb e penso Carmelo Ezpeleta. Io ero con Massimo Meregalli di Yamaha e Marquez con il suo manager Alzamora. Io arrivo e gli faccio ironicamente i complimenti e lui mi risponde dicendomi che l’avevo buttato giù. Poi essendoci Alzamora gli chiedo cosa ci facesse lì, dato che lui era il suo manager, non era della Honda, allora io avrei potuto chiamare Uccio. Litighiamo ma comunque resta lì. Io ero da solo perché Meregalli è una persona molto tranquilla e invece lì ci voleva uno che mi aiutasse. Ognuno ha raccontato il proprio punto di vista e alla fine Webb mi dice: ‘Abbiamo deciso che a Valencia partirai ultimo’”. Un verdetto che l’ha lasciato di stucco: “Non era mai successo in MotoGP. A norma avrei dovuto fare un ride through durante la gara della Malesia. Al posto di terzo avrei quindi chiuso quinto, perché avevo molto vantaggio. Invece non me lo fanno fare, inventano che devo partire ultimo a Valencia. Mi tagliavano le gambe praticamente”.
Come la prese Rossi? “Nel momento in cui Webb l’ha pronunciato, mi si è gelato il sangue perché ho subito pensato di aver perso il titolo. La mia prima reazione è stata quella di guardare Marquez che ha guardato Alzamora e ha annuito, come a dire ‘ce l’abbiamo fatta’. Poco prima invece Marquez era lì con la testa bassa perché avevamo litigato e gli avevo proprio detto: ‘Se te fai questa cosa te la porterai dietro per tutta la carriera perché è una cosa schifosa per lo sport, impegnarti per far perdere un altro’".
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