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Gabarrini, il capotecnico di Bagnaia: “Pecco stupisce sempre, è come un mosaico” ESCLUSIVA

I successi di Bagnaia sono costruiti anche con l’aiuto prezioso del suo capotecnico e in esclusiva siamo andati a fare due chiacchiere con lui...

Gabarrini, il capotecnico di Bagnaia: “Pecco stupisce sempre, è come un mosaico” ESCLUSIVA
© Luca Gorini

Serena ZuninoSerena Zunino

19 ott 2023

Da quando Francesco Bagnaia è arrivato in MotoGP ha sempre avuto al suo fianco, in qualità di capotecnico, Christian Gabarrini. Al loro quinto anno insieme stanno difendendo il titolo iridato vinto l’anno scorso, e l’ingegnere marchigiano ci ha raccontato in esclusiva come stanno vivendo questo periodo insieme.

Come vedi la lotta al titolo?
«Ragiono sempre gara per gara. L’anno scorso all’ultima gara a Valencia, abbiamo fatto i conti del tipo: se Fabio vince tu devi arrivare almeno … Ma era l’ultima. Per il resto ogni volta si tira una riga e si ricomincia da capo. È inutile stare a preoccuparsi di gestire i punti di vantaggio. Non è uno sport in cui si gestisce questo. L’importante è essere intelligenti e capire che quando non si può vincere ci si accontenta. Gestire è veramente difficile e forse anche un po’ controproducente».

Oggi ha avuto lo stesso numero di cadute dell'anno scorso, come te lo spieghi?
«Due non sono imputabili a lui, senza scendere nei dettagli. Le altre tre é perché è Pecco Bagnaia. Delle volte è così. A volte commette gli errori, è normalissimo. Quando uno è sempre al limite ci sta che ogni tanto cada: fa parte del gioco».

Gabarrini: "Con Martin? Un rapporto normalissimo"


Come vive la rivalità con Jorge Martin?
«Al momento in maniera tranquilla, non vedo nessun tipo di contrasto dalle due parti. Sanno che combattono ad armi pari. Naturalmente Pecco ha più pressione perché è nel team ufficiale e perché è il Campione del mondo in carica. Per il resto lo vedo come un rapporto normalissimo».

Cosa ti stupisce ancora di Pecco?
«Riesce sempre a stupirti. È difficile inquadrarlo perché è una specie di mosaico: quando pensi sia completo, lui attacca sempre un pezzettino. Questa è una delle sue caratteristiche più particolari che non avevo mai trovato in altri piloti. Lui costruisce e impara di volta in volta. È incredibile».

Per esempio?
«Ripenso alla gara di Jerez di quest’anno. Si può dire che gli sono successe tutte per non farlo vincere, eppure alla fine l’ha vinta».

L'intervista integrale uscirà prossimamente su Motosprint.

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