Nel suo editoriale successivo al Gran Premio di Le Mans, il manager romagnolo ha difeso il fenomeno della MotoGP
Gli editoriali scritti da Paolo Simoncelli non sono mai banali, anzi, sono sempre capaci di tirare fuori tantissimi spunti e altrettanti motivi di riflessione nello spazio di poche righe.
Per questo, le parole scritte da Simoncelli sul suo blog nei giorni successivi al Gran Premio di Le Mans, non sono passate inosservate. Tra i tanti temi affrontati dal patron del SIC58 Squadra Corse c'è la MotoGP. Nello specifico Marc Marquez, che Paolo ha deciso di difendere dalle critiche che, secondo lui, Marc ha ricevuto da tv e stampa in questo inizio di 2023 o che "riceverebbe se si trovasse al posto di un altro pilota".
Al netto del fatto che fare il processo alle intenzioni è deleterio e che lo è altrettanto generalizzare, ci piacerebbe molto sapere dall'amico Paolo da quali testate sono arrivate, secondo lui, queste critiche.
Ma entriamo nel dettaglio delle sue parole.
“Vorrei esprimermi sulla gara della MotoGP, che definirei pazzesca” ha esordito Paolo Simoncelli, prima di passare alla difesa del pilota Honda. "In questo momento, in cui spesso giornalisti e tv creano falsi allarmismi e fanno 'terrorismo' solo su chi vogliono loro ovviamente, si discute spesso su sorpassi troppo azzardati o troppo ravvicinati all’altro pilota quasi al limite dell’assurdità, voglio farvi una domanda: 'E se domenica ci fosse stato Marquez lì nel mezzo? Se fosse stato lui il colpevole di uno degli incidenti o contatti che si sono verificati? La cronaca li avrebbe attenuati così?' Rispondo io, certo che no! L’avrebbero messo al rogo in perfetto stile Giovanna D’arco, così per citare una francese a caso" ha proseguito senza giri di parole Simoncelli, riferendosi ai contatti che hanno caratterizzato la gara della classe regina.
Cadute e spettacolo: è tornato Marc Marquez
Paolo, che ricorda bene gli attacchi ricevuti da suo figlio Marco per le sue manovre decise e al limite, ha proseguito la difesa dell'otto volte campione del mondo esaltandone le prestazioni al rientro in MotoGP, dopo una lunga assenza seguita all'incidente di Portimao. "Premesso che quello di cui si accusa oggi Marquez mi sembra una storia già sentita…mi sembra assurdo che un ragazzo dopo quarantacinque giorni di convalescenza sale su una moto con un telaio mai provato prima, rischia di fare la pole (strappatagli solo da un grande Bagnaia) e noi… siamo ancora qui che ne parliamo. Davvero?".
"Lui, a differenza di altri, viene accusato di sorpassi troppo aggressivi e manovre al limite della scorrettezza, ma i sorpassi, le traiettorie a filo cordolo, l’adrenalina e i brividi sono l’essenza del motociclismo, senza non esisterebbe questo sport” ha concluso Simoncelli.
E voi, da che parte state? Siete d'accordo con il buon Paolo?
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