La speranza è l'ultima a morire: rivedremo la Suzuki in MotoGP?

Al Ricardo Tormo l'ultima azione di Alex Rins e Joan Mir con le GSX-RR, poi il progetto verrà smantellato. La Casa di Hamamatsu abbandonerà per sempre o, come ha fatto nel passato, tornerà con una moto nuova?

La speranza è l'ultima a morire: rivedremo la Suzuki in MotoGP?
© Luca Gorini

Mirko ColombiMirko Colombi

2 nov 2022

Triste, ma vero. Come avrete appreso mesi orsono, la Suzuki ha deciso di abbandonare anzitempo la MotoGP. Perché scrivere "anzitempo", che significato ha l'affermazione? Il motivo è presto detto: pur di abbandonare il campionato, la Casa di Hamamatsu è pronta a pagare penali e sanzioni, applicate nel caso in cui non si rispettino i contratti stipulati. Così sta anando, o meglio, così è andata.

Team Ecstar di livello: speriamo che ogni addetto si ricollochi presto

In tutto questo, la squadra che colpe ha? Nessuna, perché ognuno di loro rappresenta il top della massima categoria a due ruote. Attenzione, mica scriviamo queste parole per mera convenienza, ruffianaggio, "paraculite" o quant'altro, no. E' veramente così e, se avrete occasioni di relazionarvi coi membri Ecstar, confermerete.

Dagli addetti stampa ai capotecnico dal manager di riferimento ai meccanici, dallo staff impegnato nell'hospitality al camionista; parliamo di professionisti competetenti, seri e qualificati. Ecco perché gli si augura di trovare presto una nuova collocazione nel paddock. In diversi ci sono riusciti, speriamo ce la facciano tutti.

GSX-RR, la MotoGP più bella

Siam pur d'accordo, ognuno ha i suoi gusti. Va bene. Però, raccogliendo feedback all'interno e all'esterno del paddoc, emerge quanto segue: la Suzuki GSX-RR viene votata quale MotoGP più bella della griglia. Se non più "bella", perlomeno la maggiormente apprezzata.

Ecco i motivi: linee meno estreme se paragonate alle rivali, ricerca aerodinamica sì presente, tuttavia poco esasperata, design a ricordare le moto del passato, livrea "da paura", terminali di scarico "da paura", suono "da paura", odore da "paura". Odore? Che c'entra l'odore? Sì, perché la quattro cilindri di Hamamatsu profuma. Annusatela, e ci darete ragione.

Suzuki e la MotoGP: "addio" o "arrivederci"?

Cosa ci spinge a sperare nel ritorno di Suzuki (perlomeno, dato che è assente da praticamente tutte le competizioni importanti) in MotoGP? Proprio la storia, che la vide debuttare nel 2002 con la GSV-R, andata subito a podio con Akyra Ryo a Suzuka. 

Anni di gare con quel progetto, poi l'uscita, poi il ritorno. Ricordate? A fine 2011 la MotoGP venne salutata ma, all'inizio del 2015 ripresa. Il prototipo passò da propulsore a V, a quattro in linea dotato di scoppi irregolari. L'apice dell'ascesa, il titolo conquistato insieme a Joan Mir due anni fa, oggi l'ombra di quel pilota. Il risultato massimo del 2022, nel discutissimo articolo che avemmo evitato di proporvi. La storia lo ha detto: Hamamatsu è abituata agli "in & out": lo farà ancora?

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