Il circuito di Losail, ormai presenza fissa nel calendario del Motomondiale dal 2004 a oggi, si prepara a un’importante sfida: il 21 novembre ospiterà per la prima volta la Formula 1, in sostituzione del cancellato GP Australia. Una novità che apre le porte a una collaborazione ben più solida, che vedrà Doha entrare in pianta stabile nel calendario del Circus dal 2023 al 2033.

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I lavori spiegati dalla FIA

Trattandosi di una novità assoluta, la pista qatariota deve prepararsi al necessario lifting per ospitare la massima competizione a quattro ruote. Infatti, per la prima volta sarà la F1 a passare a un circuito pensato per le moto, e non viceversa.

“L’ingresso della pit lane cambierà completamente - ha dichiarato Michael Masi, direttore di gara F1 - Quel lavoro è quasi completato, così come tutti gli altri previsti”.

Masi ha continuato: “Si tratta di un circuito prettamente motociclistico, per questo sono stati inseriti dei doppi cordoli e dei ‘salsicciotti’ per evitare possibili tagli delle curve. Ci saranno dei cambiamenti significativi anche per quanto riguarda le barriere laterali per adeguarle agli standard di sicurezza della F1”.

“Il cambiamento più grande riguarda l’ingresso dei box, perché lo spazio nel paddock e il numero dei garage vanno bene anche per la F1” ha dichiarato per concludere.

Pericolo avvallamenti 

Alla luce di tutto ciò, Losail rappresenterà l’ennesimo tracciato sul quale F1 e MotoGP dovranno convivere, comportando inevitabili malumori tra i piloti del Motomondiale: il rischio è di ripetere, col passare del tempo, situazioni verificatesi su altre piste, dove l’enorme carico aerodinamico generato dalle monoposto ha creato dossi fastidiosissimi per le moto.

Conseguenze che rendono scomoda la convivenza tra le due categorie sugli stessi tracciati e che, riteniamo, andrebbe centellinata al fine di garantire i tanti decantati standard di sicurezza necessari per la MotoGP.

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