Fausto Gresini: lo struggente ricordo di Honda, a un mese dalla morte

L’intera carriera dell’imolese è stata caratterizzata da una lunga collaborazione con la Casa alata e il reparto italiano l’ha voluto così salutare

Serena ZuninoSerena Zunino

23 mar 2021 (Aggiornato alle 14:07)

Se si pensa a Fausto Gresini viene facile associare la sua figura a quella della Honda, con cui da pilota e da team manager ha avuto una lunga e proficua collaborazione. L’ex pilota ha lasciato decisamente il segno e da Honda Italia hanno voluto fargli un vero e proprio tributo attraverso un comunicato stampa, per ricordare le sue imprese, a un mese esatto dalla sua tragica scomparsa.

Fausto Gresini è stato per Honda Italia uno dei solidi pilastri su cui si sono fondate alcune tra le più belle attività sportive della Casa dell’Ala in Italia” inizia così l’omaggio a lui dedicato. “Prima da pilota nella classe 125, poi da team manager, i rapporti di collaborazione con Fausto sono stati sempre caratterizzati da un comune denominatore, l’attenzione per i suoi piloti. Che fossero della MotoGP o del vivaio Honda, Fausto li seguiva e curava con la medesima voglia di sostenerli”.

La cosa che viene sottolineata è più di tutti l’aspetto umano: “Senza nessun piglio da navigato imprenditore del Motomondiale, men che meno ornato dell’aura del pilota già due volte Campione del Mondo, era, piuttosto, ricco della sua viscerale passione, quando a bordo pista i suoi occhi si facevano brillanti: fra i cordoli, ragazzini di dieci anni pennellavano efficacemente le loro prime traiettorie”.

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Un nuovo progetto

Vito Cicchetti, per molti anni General Manager di Honda Italia, ha raccontato: “Abbiamo fatto tante attività di co-marketing insieme alla Gresini Racing. Fra le più importanti c’è stato il progetto HIRP. Come noi, Fausto volle investire in un programma inedito, che fosse strutturato per creare una nuova generazione di piloti italiani vincenti. Proprio da questo progetto nacquero piloti che oggi sono iridati: come Lorenzo Dalla Porta e Matteo Ferrari, o Andrea Locatelli ed Enea Bastianini. Ma anche altri che si sono distinti nel Mondiale, come Romano Fenati, Fabio Di Giannantonio, Luca Marini e anche in Superbike, come Federico Caricasulo.

Nonostante gli impegni con il Mondiale, l’interesse di Gresini c’era: “Non c’era giornata di training che non arrivasse una sua telefonata, che fosse a Philip Island o al Mugello non faceva differenza. Il suo era un interesse costante, genuino. A ciascuno degli allievi, almeno una volta, Fausto rivolse un incoraggiamento, dispensò consigli così riguardosi e amorevoli da essersi ormai fissati per sempre nel loro personale cassetto dei ricordi”.

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Il ricordo delle persone più vicine


Carlo Fiorani, ex Team Manager HRC, ha ricordato: “La cosa che mi ha sempre colpito di Fausto era la sua grande umanità e la sua capacità di coinvolgere le persone con la sua passione e la sua forza. È stato uomo che non ha paura di mostrare le sue emozioni. Dentro di sé rimase lo stesso pilota che, mentre vinceva in sella alla sua moto, piangeva di felicità dentro il casco.

Vito Cicchetti, ha aggiunto: “Il grande punto di forza di Fausto era quello di riuscire a trasferire la sua positività a tutta la squadra”. E ancora Fiorani ha raccontato: “Fausto non mollava mai. In tanti anni di lavoro insieme, prima come pilota e poi come team manager, non l'ho mai visto darsi per vinto o demoralizzarsi per i risultati, era un vincitore nato”.

Le tragedie in pista


La carriera da team manager di Gresini ha avuto purtroppo due momenti tra i più difficili, a cui lo stesso Fausto è riuscito a reagire. Fiorani ha raccontato: “La perdita di Dajiro Kato, prima, e Marco Simoncelli lo colpirono profondamente. Ma riuscì a tirare fuori tutta la forza necessaria per continuare, onorando così la memoria dei suoi piloti”.

Cicchetti ha affermato: “Il binomio Gresini - Simoncelli era perfetto, un magnifico sogno in fase di realizzazione. Che però, in pochi mesi, divenne tragedia. Il dolore è indelebile, come lo è la perdita del mio grande amico Fausto. Nella mia mente è forte il ricordo delle sue ultime video chiamate, quando nel suo letto d’ospedale, nonostante le sofferenze, ha continuato a dimostrare quanto grande fosse la sua forza di volontà. Era un uomo serio, un riferimento gioioso di cordialità, positività e correttezza, nella vita e nello sport del motociclismo”.

All’unisono, Vito Cicchetti e Carlo Fiorani, gli ex allievi, lo staff tecnico e lo staff formativo dell’HIRP, e tutti noi di Honda Italia, più, oggi, Honda Motor Europe, non possiamo dire altro che “Fausto, ci mancherai”.

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