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Mugello 2004: quando Shinya Nakano volò a 300 all'ora

Uno degli incidenti più spettacolari dell'era moderna, è quello che ha visto protagonista il pilota della Kawasaki durante il Gran Premio d'Italia. L'esplosione della gomma posteriore, per fortuna, causò soltanto un grosso spavento

Mugello 2004: quando Shinya Nakano volò a 300 all'ora
© Milagro

Se si pensa all'edizione 2004 del Gran Premio d'Italia al Mugello, uno degli episodi che tornano immediatamente in mente agli appassionati è quello riguardante Shinya Nakano e il suo incredibile volo sul rettilineo, causato dall'esplosione della gomma posteriore della Kawasaki ZX-RR ad oltre 300 km/h.

Era il 6 giugno del 2004 e il tracciato toscano ospitava la quarta tappa del mondiale. Dopo una decina di giri, davanti a tutti la lotta si era ristretta alla Yamaha di Valentino Rossi e alle Honda di Gibernau, Biaggi e Tamada, quest'ultimo poi ritirato a causa di un problema tecnico. Al dodicesimo giro, però, accade l'incredibile.

Esplosione a 300 all'ora


Sul rettilineo principale, poco dopo la linea del traguardo, la gomma posteriore della Kawasaki di Shinya Nakano scoppia, disarcionando dalla moto il pilota giapponese che, a gas spalancato, si ritrova per terra a rotolare fino all'ingresso della curva San Donato arrivando addirittura a sfiorare le barriere a lato della pista.

Tra pubblico, telecronisti e meccanici si nota immediatamente la preoccupazione sulle condizioni del numero 56, ma tutti vengono rassicurati dallo stesso Nakano che, mentre viene portato via in barella, alza e muove un braccio mostrando di essere cosciente.

La corsa verrà poi sospesa a causa delle condizioni meteo dopo 17 giri e, in una gara sprint di sole sei tornate, a vincere sarà Valentino Rossi dopo una bella bagarre con Sete Gibernau, mentre Max Biaggi chiuderà in terza posizione.

Soltanto un grande spavento


Alla fine, Shinya se la caverà senza problemi, prendendo parte il fine settimana successivo al Gran Premio di Barcellona classificandosi in settima posizione e conquistando anche un podio nel corso della stagione, in occasione del GP di casa in Giappone sul circuito di Motegi.

Fortunatamente, quindi, tutto si risolse soltanto con un grande spavento e con una delle immagini più spettacolari dell'era moderna del Motomondiale, con Shinya che divenne poi il pilota-simbolo dell'avventura in MotoGP della Kawasaki.

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