Pedrosa si racconta: i suoi “magic moment” di gara

I piloti che hanno fatto la storia del motociclismo hanno quel qualcosa in più, e lo spagnolo ha raccontato cosa succedeva in quei momenti così eccezionali

Pedrosa si racconta: i suoi “magic moment” di gara

Serena ZuninoSerena Zunino

26 mag 2020 (Aggiornato alle 12:15)

Dopo aver conquistato 54 vittorie nelle tre classi del Mondiale e tre titoli iridati, Dani Pedrosa si è ritirato dal mondo delle corse da pilota a tempo pieno, ma è rimasto nel paddock come collaudatore di KTM. Nel podcast di MotoGP “Last On The Brakes” lo spagnolo (che a livello personale è stato uno dei peggiori rivali di Stoner) ha raccontato un paio di episodi in cui ha vissuto quel magic moment che gli ha permesso di fare imprese straordinarie e che solo i grandi piloti hanno il privilegio di vivere.

Il primo racconto risale alla gara disputata in Olanda nella classe di mezzo: “Eravamo ad Assen, era il 2004, ed ero partito con dei problemi alla moto in fondo allo schieramento di partenza. Eravamo in 30 piloti e all’inizio superavo quattro piloti alla volta, in ogni curva. C’erano piloti ovunque, ma era come se potessi vedere il tunnel aprirsi dopo ogni sorpasso”.

Un secondo al giro


"L’altro episodio risale al 2008, quando correvo in MotoGP, a Barcellona, ma questa volta è stata diversa perché ero davanti a tutti. Ho fatto una buona partenza e ho preso subito la testa della corsa. Anche se non avevo piloti davanti a me, in ogni curva per i primi sette o otto giri, era come se vivessi in slow motion. Non so come e perché. Ma tutto succedeva così lentamente, sentivo che tutto era lento, e invece stavo battendo il record ad ogni giro. Stavo dando un secondo al giro a Stoner e Rossi, ma mi sentivo come se andassi molto lento. Il mio punto di vista era “Non sto andando abbastanza veloce, non sto andando abbastanza veloce”. Nei primi sette giri ho creato un gap di sette secondi e quando l’ho realizzato sono improvvisamente tornato ad avere un andamento “normale” e ho gestito il vantaggio. Nei primi sette giri stavo facendo il giro e sentivo che ne avevo di più”.

Dopo questi momenti speciali Pedrosa ricorda: “Mi sentivo come se fosse stata una pazzia. Quando vivevo quei momenti vincevo sempre, ma non potevo scegliere quando poteva succedere”.

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