MotoGP: a rischio anche l’Argentina?

Prima vittima per Coronavirus nello Stato dell’America Latina. Intanto il Nord Italia sarà blindato fino al 3 aprile

MotoGP: a rischio anche l’Argentina?

Fiammetta La GuidaraFiammetta La Guidara

Pubblicato il 8 marzo 2020, 12:55

L’avvio della stagione 2020 della MotoGP – e la prosecuzione del campionato delle classi Moto2 e Moto3 impegnate questo weekend in Qatar – continua ad essere incerto. Dopo l’incertezza sulla prima data utile – quella degli Stati Uniti, il 5 aprile -.

Adesso anche la tappa in Argentina, fissata per il 19 aprile, potrebbe essere a rischio. Ieri, infatti, è stata registrata la prima vittima per Coronavirus nello Stato dell’America Latina. Un campanello d’allarme che potrebbe indurre il Governo a misure restrittive per il Gran Premio.

Per la cronaca, laprima vittima in America Latina è un uomo di 64 che arrivava da un viaggio Francia. La testata locale www.lanacion.com riporta, tra l’altro, già dieci contagiati in Argentina, specificando che si tratta esclusivamente di viaggiatori che si sono recati in Europa. Tra l’altro, l’uomo deceduto viveva con sua moglie, alla quale era stato raccomandato l’isolamento domestico, che però non avrebbe mai rispettato, facendo sospettare quindi altri contagi.

Le giurisdizioni di Buenos Aires e Cordoba hanno lanciato i protocolli di rigore, annuncia la stampa locale. Avviata anche un’indagine epidemiologica per rilevare i contatti avuti dagli attuali pazienti.

L’Italia del Nord è "blindata"


A tutto questo si aggiunge il decreto del Consiglio dei Ministri di questa notte, che di fatto ‘blinda’ fino al 3 aprile la regione Lombardia e quattordici province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia.

Il decreto pone il divieto di uscire e di entrare dalle zone ‘rosse’. Salvo comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute.

Nel decreto ci sono anche alcune disposizioni generalizzate per tutta l’Italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro, oltre alle attività sportive.

Quanto a queste ultime, il Presidente del Consiglio Conte ha confermato che nelle zone ‘rosse’ “sono sospesi eventi, competizioni sportive di ogni ordine e disciplina svolti in luoghi pubblici e privati. Resta consentito anche per la restante parte del territorio nazionale lo svolgimento di predetti eventi e competizioni all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all'aperto senza presenza di pubblico". 

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