Dal Mugello, Stefano Saragoni
Davanti al tempone di Andrea Dovizioso, 1'47"479, Valentino Rossi si è chieasto se lo avesse fatto con gomma morbida o con gomma nuova. E quando gli è statop detto "nuova" si è ben capito dall'espressione del suo viso che la Ducatri e il suo pilota lo preoccupano in previsione gara.
Il "Dovi" però, cerca di non entusiasmarsi troppo, parla di set up, di incertezze, di feeling non ancora sufficiente per pensare di stare insieme alle Yamaha per tutta la gara.
«Siamo vicini, stiamo lavorando bene, siamo veloci, abbiamo fatto un gran tempo oggi, ma se guardiamo il passo di Lorenzo… dal suo giro veloce a quello fatto a fine turno il calo è minimo, e questo è il punto di forza della Yamaha.
Non hai nominato Marquez…
«Invece bisogna assolutamente considerarlo. Anche perché ho fatto un giro dietro di lui e ho visto che sta bene, l'ho visto molto meglio che a La Mans. È incredibile come guidi in un modo diverso da tutti; non puoi prenderlo come riferimento perché finisci per sbagliare. Frena in un modo speciale e guadagna tantissimo, anche se poi perde qualcosa in uscita. Però le Yamaha le ho viste molto equilibrate».
Ma sono le più lente in rettilineo.
«Vero. Yamaha ha la sua filosofia, così come la Honda ha la sua e la Ducati una diversa ancora. Anche perché se tu copiassi da chi è primo, difficilmente riusciresti a fare meglio di lui. Si può vincere con tutte e tre le filosofie, come è successo in passato, cercando di far prevalere i lati positivi su quelli negativi».
Ti senti il favorito per la pole?
«È una pista difficile per fare il tempone. Serve fluidità, quindi è difficile, anche se sicuramente possibile».
Qui sfoggi un casco “dedicato“. Su cui è scritto "La musica è cambiata!
«Ci stava, con la nuova moto siamo tornati davanti, abbiamo fatto tanti podi, siamo terzi in campionato, siamo tornati là dove tanti volevano vederci».