Tutto quello che c’è da sapere su Assen: l’analisi delle criticità per la MotoGP

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato olandese, dove nel fine settimana si svolgerà il decimo appuntamento del Motomondiale

Tutto quello che c’è da sapere su Assen: l’analisi delle criticità per la MotoGP
© Luca Gorini

Marco PezzoniMarco Pezzoni

25 giu 2025

Dopo un Mugello che ha visto Marc Marquez grande protagonista ed un Pecco Bagnaia sempre più sconsolato ed impotente, la MotoGP affronta il primo back-to-back della stagione sapendo che, seppur manchino ancora tantissime gare (siamo appena alla decima di 22), il Mondiale è in mano praticamente di Marc, salvo clamorosi ribaltoni in stile 2022.

Assen, a questo punto, diventa una mera formalità per Marc Marquez nel suo cammino verso il nono titolo iridato, il settimo in MotoGP.

Non tutti sanno che…

Il Gran Premio d’Olanda fa parte del calendario del Motomondiale fin dalla sua prima edizione datata 1949. In tutto si sono disputate ben 91 gare e sempre sul tracciato di Assen, nelle tre configurazioni della pista. Dapprima il circuito stradale di 28.4 km, poi quello vecchio di oltre 6 km ed infine l’attuale layout di 4,5 km.

Storia, caratteristiche, incidenti, episodi controversi avvenuti ad Assen

Il progetto originale del tracciato risale al 1925 ed era un pistone triangolare di 28,4 km tra i villaggi di Rolde, Borger e Schoonlo. C’era però un problema, la sede stradale. Era irregolare, a tratti sterrata e presentava anche dei ponti stretti che imponevano il passaggio di una moto per volta. Nel 1926 viene individuato un altro tracciato, lungo poco più della metà del precedente (16,5 km), nella zona di Assen e che ha il vantaggio di avere una ottima sede stradale, lunghi rettilinei e curve veloci. Il tracciato Van Drenthe è stato utilizzato fino al 1954, mentre nel 1955 viene costruita quella che era la versione precedente dell’attuale tracciato, di 7705 metri. Negli anni successivi, poi, la pista riceve lavori di modifica al layout fino ad arrivare alla lunghezza di 6049 metri.

L’attuale tracciato misura 4,542 km, consta di 21 curve ed il suo rettilineo più lungo misura 970 metri (è quello che porta alla S veloce 8-9. Alla lunghezza attuale si è arrivati con l’ultima grande modifica del 2006 che ha eliminato 1500 metri di pista.

Incidenti ed episodi controversi

Quando si pensa ad Assen, tre sono gli incidenti degni di nota: quello di Mick Doohan del 1992, quello di Kevin Schwantz sempre del 1992 e quello di Jorge Lorenzo del 2013

26 giugno 1992, qualifiche del Gran Premio d’Olanda, round 8 del Mondiale che vede in testa Doohan con 70 punti su Rainey. Nelle qualifiche, l’australiano cade rovinosamente rompendosi la gamba destra. L’arto, per come era ridotto, rischiava l’amputazione ma il Dottor Costa ebbe la geniale idea di ingessare insieme le gambe di Doohan per accelerare il processo di saldatura delle ossa. 

27 giugno 1992, gara. Schwantz è in testa davanti a Lawson all’inizio del sesto giro di gara quando l’alfiere Cagiva tocca la Suzuki #34 all’ingresso della prima curva a destra provocandone la rovinosa caduta. Ritiro per entrambi e vittoria finale di Crivillè. Ma quello che lega Schwantz all’incidente di Doohan delle qualifiche è che il texano è scappato via proprio insieme al pilota Honda con il Dottor Costa.

27 giugno 2013, prove libere del Gran Premio d’Olanda, round 7 del Mondiale 2013. Piove. Jorge Lorenzo sta affrontando l’ultimo tratto del tracciato quando perde la sua Yamaha in accelerazione e cade rovinosamente sulla spalla destra procurandosi la frattura della clavicola. Verrà poi operato e al sabato prenderà parte alla gara chiudendo quinto.

Episodi controversi

Non solo incidenti e sorpassi ma anche un paio di episodi controversi nella storia di Assen, ovvero la caduta di Edwards all’ultimo giro del 2006 e la contestata (da Marquez) vittoria di Rossi del 2015.

24 giugno 2006, gara numero 8 della stagione. Valentino Rossi è in crisi di gomme e chiuderà la gara solamente in P8. Davanti a tutti invece c’è Edwards con Hayden alle sue spalle. Si prospetta finalmente la prima vittoria in MotoGP per il texano ma all’ultima variante succede l’incredibile: il #5 commette un errore e cade lasciando la vittoria al connazionale. Colin riuscirà a prendere la moto e tagliare il traguardo in P13.

27 giugno 2015, gara numero 8 della stagione. Le storie già tese tra Rossi e Marquez dopo l’Argentina si acuiscono nella gara olandese quando all’ultimo giro Marc prova l’attacco su Vale toccandolo e mandandolo largo sulla ghiaia. Rossi è costretto a tagliare la variante e fare un numero per stare in piedi sulla ghiaia arrivando poi per primo sul traguardo davanti allo stesso Marquez.

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I tratti caratteristici del circuito del Gran Premio d’Olanda

Avendo perso 1500 metri con la modifica del 2006, Assen ha un po’ perso quella sua aurea di pista mitica e non è più l’Università delle due ruote pur rimanendo una pista molto tecnica. I punti di frenata più difficili sono: curva 1 secca verso destra, si arriva lanciati dal rettilineo di partenza ed è facile sbagliarla e andare larghi; tornante di curva 5, luogo di incroci di traiettorie; curva 10 è un punto molto particolare perché si arriva dalla chicane veloce 8-9 e bisogna attaccarsi ai freni per riuscire a stare alla corda. 

Per quanto riguarda invece i punti di sorpasso, questi sono situati quasi in prossimità delle staccate: curva 1, curva 5, chicane 8-9, curva 12-13 e ultima chicane. Per una manovra disperata all’ultimo giro si può tentare il sorpasso anche nel curvone veloce prima dell’ultima chicane (vedasi Spies su Haga nel 2009) 

Statistiche e record del Gran Premio d’Olanda

Il Gran Premio d’Olanda taglia quest’anno l’incredibile traguardo delle 94 edizioni, essendo presente nel calendario del Motomondiale fin dal 1949. Senza contare che, come il Mugello, una edizione è stata cancellata per via della pandemia da Covid-19.

Il primo Gran Premio d’Olanda, quindi, risale al 1949 e ha visto le vittorie di Nello Pagani in 125 e 500 (Mondial e Gilera) e Freddie Firth in 350 con la Velocette.

L’ultima edizione, quella dell’anno scorso, ha visto trionfare Ivan Ortolà in Moto3, Ai Ogura in Moto2, Pecco Bagnaia in MotoGP, Hector Garzo e Alessandro Zaccone nelle due gare di MotoE.

Per quanto riguarda la MotoGP, Pecco Bagnaia lo scorso anno ha fatto segnare Pole ed All Time Lap Record in 1’30”540 oltre al nuovo giro record in gara in 1’31”866 al giro 12

Per quanto riguarda la Moto2, Pole 2024 ed All Time Lap Record sono di Fermin Aldeguer in 1’35”269 mentre il nuovo giro record in gara è di Sergio Garcia in 1’35”977

Per quanto riguarda la Moto3, la Pole 2024 è di Angel Piqueras in 1’39”746 mentre l’All Time Lap Record è di Collin Veijer in 1’39”703. Il nuovo giro record in gara è di Adrian Fernandez in 1’40”405

Per quanto riguarda la MotoE, Alessandro Zaccone lo scorso anno ha fatto segnare Pole ed All Time Lap Record in 1’39”444 oltre al nuovo giro record in gara in 1’39”632 al giro 3 di gara-2

Orari MotoGP Olanda

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