E' entrato in sala stampa distrutto, eppure, a rompersi è stata la sua M1. Fabio Quartararo aveva tra le mani la vittoria del Gran Premio MotoGP di Gran Bretagna, sottrattagli dall'abbassatore inchiodato della sua Yamaha. Occasione persa per lui, la Casa di Iwata e il team Monster Energy: ecco perché Aragòn è terreno per prendersi quanto mancato.
Tre Pole Position consecutive parlano chiaro: El Diablo e la M1 nel Time Attack fanno paura. Anche perché, oltre al primato, record de tracciati di Jerez, Le Mans e Silverstone perfezionati. Sul giro secco Quarta è un maestro, però è giusto raccontare quanto successo in Inghilterra.
Mancavano 7 tornate alla bandiera a scacchi, quando la quattro cilindri di Iwata si è inchiodata. Sul più bello, lasciandolo Fabio nella più brutta delle delusioni. Senza nulla togliere all'eccellente Aprilia e al meritevole Marco Bezzecchi, il passo era del numero 20 e dei tre diapason, superiori in termini di velocità e costanza. Ma è andata male.
Germania 2022, poi basta. Dall'ultima vittoria presa da Fabio, di tempo ne è trascorso. Fu al Sachsenring, dove il francese approfittò della scivolata rimediata da Pecco Bagnaia. Quarta era in corsa per il titolo mondiale, situazione che manca anch'essa da un tot.
La crescita mostrata da inizio stagione introduce El Diablo nella lista di outsider del Motorland, precisando questo: qualora battesse tutti, non sarebbe una impresa frutto del caso. Le M1 recuperano terreno, anche grazie all'innesto del team Pramac.
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